LA PROTESTA

Ict, Turi (Fiom): “Da gennaio confronto a palazzo Chigi”

La segretaria nazionale: “La nostra delegazione ricevuta dai ministri Zanonato e Giovannini. In arrivo tavoli di settore con la regia della presidenza del Consigio”. Ma Giuseppe Farina (Fim Cisl) attacca: “Dai metalmeccanici Cgil solo politica e niente sindacato”

Pubblicato il 13 Dic 2013

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“Lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dell’Information and communication technology, nell’ambito della settimana di mobilitazione della Fiom, che ha visto sfilare a Roma il corteo dei lavoratori dietro allo striscione “Ict workers”, si è concluso con successo”. Lo afferma in una nota Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom Cgil e responsabile del settore Ict.

“Lavoratori e lavoratrici delle telecomunicazioni, delle installazioni telefoniche, dell’informatica, dell’elettronica e della microelettronica – continua – hanno sfilato da piazza del Popolo, attraverso via del Corso, fino ad arrivare a largo Chigi, nei pressi della presidenza del Consiglio dei ministri. Proprio a palazzo Chigi, alcuni delegati di aziende in crisi dell’Ict hanno incontrato, con la delegazione Fiom guidata dal segretario generale Maurizio Landini, i ministri dello Sviluppo economico, Zanonato, e del Lavoro Giovannini, oltreché il vice presidente del Consiglio Patroni Griffi”.

“Qui sono state esposte le ragioni alla base dello sciopero – continua Roberta Turi – e le proposte contenute nella piattaforma della Fiom per il settore Ict, dalla richiesta della rapida attuazione dell’Agenda digitale italiana all’esigenza di dare soluzione al problema di Telecom Italia riportando la rete sotto il controllo pubblico, all’urgenza di sostenere la ricerca e lo sviluppo, alla necessità di eliminare la regola del massimo ribasso per gli appalti e introdurre nella legislazione la clausola sociale”.

“Il Governo – conclude la segretaria nazionale Fiom – ha mostrato interessamento per le nostre ragioni e ci siamo impegnati a far pervenire ai ministeri coinvolti le richieste per i tavoli di settore più urgenti, al fine di aprire un confronto a partire dal prossimo mese di gennaio con la regia della presidenza del Consiglio dei ministri”.

Ma un duro attacco all’iniziativa dello sciopero indetto dai metalmeccanici della Cgil era arrivata ieri da Giuseppe Farina, segretario generale Fim Cisl: “La Fiom fa solo politica e niente sindacato – aveva detto – siamo al game over. E’ semplicemente ridicolo che la Fiom possa pretendere di insegnare a chi che sia, come il sindacato e le relazioni sindacali debbano cambiare, ed è ancora più ridicolo che ci sia qualcuno disposto a dargli ascolto. E’ sotto gli occhi di tutti – concludeva Farina – che la Fiom oggi rappresenta il vero impedimento all’innovazione del sindacato e delle relazioni sindacali nel nostro Paese e alla ripresa di un positivo rapporto tra le Confederazioni”.

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