L'INIZIATIVA

Ikea punta sull’AI: “Vuoi un robot nell’armadio?”

Il colosso svedese dell’arredamento lancia un sondaggio online sull’intelligenza artificiale. Per capire come dovrebbe essere l’assistente virtuale integrato negli oggetti d’arredo

Pubblicato il 03 Mag 2017

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Il sondaggio si chiama “Do you speak human”, e segna il primo ingresso di Ikea nel campo dell’intelligenza artificiale applicata ai mobili e agli oggetti d’arredo. Un primo passo che potrebbe portare la multinazionale svedese a fare concorrenza a player ben più affermati nel settore con i loro assistenti virtuali, da Amazon a Google.

Nello specifico, Ikea ha così deciso di sottoporre un questionario, elaborato dal laboratorio Space 10, per orientarsi sulle loro aspettative nei confronti dell’intelligenza artificiale, e soprattutto nelle sue possibili applicazioni nel campo degli armadi e delle cassettiere.

Il questionario contiene diverse domande, tra cui se “l’assistente virtuale debba avere stessi valori e punti di vista” dei proprietari, oppure se debba “capire” le emozioni umane e “reagire di conseguenza”, e persino se debba seguire una religione. Altro tema indagato quello della privacy: ai potenziali clienti viene chiesto se e in quali circostanze reputino accettabile la raccolta di dati personali con l’obiettivo di migliorare l’esperienza interattiva.

Il questionario è un passo ulteriore nella direzione della smart home, mediato da un percorso di partecipazione in cui si chiede agli utenti di immaginare le soluzioni che vorrebbero all’interno delle loro case. Negli ultimi anni Ikea aveva già introdotto soluzioni innovative tra i propri prodotti, come i sistemi di illuminazione “smart” o i tavoli con ricarica wireless integrata per gli smartphone.

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