LA RELAZIONE

Il Mise mappa le start up italiane, “vincono” quelle digitali

Secondo il primo rapporto del ministero le nuove imprese sono 1.719, la maggior parte nel Nord-Ovest. Prevalgono le aziende che operano nei servizi innovativi e nella trasformazione industriale per pc & co. Il ministro Guidi: “Il rilancio del sistema produttivo nazionale parte da qui”

Pubblicato il 16 Apr 2014

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Sono 1719 le startup innovative iscritte a febbraio: 30% nel Nord-Ovest, il 28% nel Nord-Est, 23% al Centro e 19% nell’Italia meridionale e insulare. E’ quanto emerge dalla prima Relazione annuale sullo stato d’attuazione della politica del Governo a sostegno dell’ecosistema delle startup innovative. Per quanto riguarda la distribuzione settoriale, il 78% delle imprese si occupano di servizi, 4% di commercio, con esempi anche nel campo del turismo e dell’agricoltura. Sono inoltre 19 gli incubatori certificati: strutture con esperienza consolidata nell’attività di sostegno alle startup innovative

“Le startup innovative sono al centro della strategia di rilancio del sistema produttivo nazionale cui stiamo lavorando – spiega il ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi – Sostenendo la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative vogliamo favorire un approccio di politica industriale premiante per quelle aziende capaci di incidere profondamente sulla competitività e sulla produttività del nostro tessuto economico, generando effetti positivi sull’occupazione, in particolare giovanile. Sotto la mia direzione, l’impegno del ministero dello Sviluppo economico su questo fronte viene, se possibile, ulteriormente rafforzato: diverse sono infatti le nuove misure attualmente in fase di studio, tra queste è ormai prossimo al lancio il programma Italia Startup Visa, il cui obiettivo è la semplificazione del meccanismo di concessione di visti per i cittadini extra-Ue che intendono avviare una startup innovativa in Italia”.

Lombardia (341 start up), Emilia-Romagna (192), Lazio (177) le regioni con il più alto numero di imprese. Fanalino di coda Calabria(20), Molise (10) e Basilicata (9).

Per quanto rigiarda la tipologia prevalgono nettamente le attività connesse con il mondo del digitale sia fra i servizi che nella trasformazione industriale. In particolare, esaminando le 4 cifre della classificazione Ateco 2007, tra le attività dei servizi sono in evidenza le attività di produzionedi software non connesso all’edizione (354 imprese), le altre attività di ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali edell’ingegneria (215), la produzione di portali web (95), consulenza nel settore delletecnologie dell’informatica (88), altre attività dei servizi connessi alle tecnologiedell’informatica (85).

Tra le le attività industriali spicca la fabbricazione di computer e unità periferiche (19 imprese), la fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici (18), la fabbricazionedi altre macchine di impiego generale (15), la fabbricazione di macchine per impieghi speciali – incluse parti e accessori (15), la fabbricazione di strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione – esclusi quelli ottici (14).

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