TRASPORTO

Il mondo delle moto sedotto dai big data

Piaggio accelera sul digitale con le tecnologie Sap: app, veicoli connessi e analytics per capire come il consumatore utilizza il proprio veicolo. E per portare un elemento differenziante nella competizione con i colossi giapponesi. La vision di Luca Sacchi, responsabile dell’evoluzione strategica sui progetti speciali

Pubblicato il 14 Set 2015

Domenico Aliperto

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Quando si parla di connected vehicle il primo pensiero corre alle automobili. Ma anche il mondo delle due ruote ha ingranato la marcia dell’Internet of things e dei Big data analytics. Piaggio ne è la conferma forse più eclatante, avendo puntato seriamente sulle tecnologie digitali per superare a livello internazionale gli inevitabili complessi d’inferiorità che nascono sul piano quantitativo quando ci si deve confrontare con colossi del calibro di Honda e Yamaha. “Siamo il più grande produttore occidentale di veicoli a due ruote, ma in Asia rispetto alla scala industriale siamo ancora considerati piccolini”, conferma Luca Sacchi, che in Piaggio dirige l’evoluzione strategica dei progetti speciali. “Per questo ci poniamo come i maggiori portatori di cultura diversa, che non significa solo italianità, ma soprattutto valore alternativo e tangibile”. Quello che si potrebbe definire ‘smartness’, un risultato da raggiungere attraverso la comprensione del rapporto tra clienti e mezzi e delle esigenze di mobilità del prossimo futuro, tra sistemi di propulsione a basso impatto, applicazioni software e sharing economy.

CorCom ha potuto incontrare Luca Sacchi all’interno del paddock di Misano Adriatico, dove si è tenuto il Gran premio di San Marino. Piaggio partecipa al mondiale MotoGP con l’Aprilia Racing Team sponsorizzato da Sap. Lo specialista della business intelligence non è solo un logo stampato sulla carena dei bolidi: Sap è a tutti gli effetti il partner tecnico di Piaggio che sta sostenendo l’azienda di Pontedera non solo nelle sfide in pista, ma anche lungo il percorso dell’innovazione digitale. Nello specifico, la collaborazione si snoda tra l’implementazione di soluzioni Internet of Things e la creazione di un Digital customer journey attraverso a fornitura di Hana, Predictive Analysis, Mobile Platform e Hybris. Sul fronte IoT, Sap aiuterà Piaggio a creare nuovi servizi e modelli di business basati sull’analisi dei Big Data rilevando, integrando e mettendo a disposizione informazioni accurate e complete in tempo reale su qualsiasi dispositivo e mezzo. La raccolta e l’analisi dei dati in tempo reale consentiranno d’altra parte di interpretare i desideri dei consumatori elaborandone le esperienze attraverso tutti i punti di contatto nel percorso di acquisto.

“Si tratta di un viaggio la cui destinazione finale è ancora ignota”, dice Flaminio Francisci, direttore marketing di Sap Italia. “Il nostro compito adesso è fornire a Piaggio quello che ci chiede di volta in volta lungo il tracciato, esattamente come fa il pilota col proprio ingegnere durante le prove del MotoGP, trasferendo il feeling della pista agli aggiustamenti sulla meccanica del mezzo”. Francisci aggiunge che in generale Sap sta sostenendo tantissimo i propri partner nelle attività customer engagement. “Anche quelli di settori meno legati alla logica di consumo, come per esempio il chimico e il manifatturiero, ci chiedono di sviluppare strumenti che trascendano la logica del Crm”.

Per Sacchi il lavoro a stretto contatto con Sap si rivelerà fondamentale per integrare le componenti emotive e oggettive che contraddistinguono il mondo dei motori. “Farle incontrare e convivere non è semplice, e soprattutto su come vengono effettivamente utilizzate le moto anche noi sappiamo molto meno di quel che pensiamo”, dice il manager Piaggio. “I veicoli connessi esistono da circa due anni e da allora raccogliamo tonnellate di dati. Bene. Ma cosa ci si può fare poi? Come possiamo trasformare quei dati in informazioni e quindi in valore aggiunto per i clienti? Sul lato produttore la faccenda è già più chiara: l’analisi dell’utilizzo reale dei veicoli può portare alla conoscenza delle specifiche tecniche evolutive. Prendiamo la tecnologia ibrida. Osservare come viene sfruttata dal consumatore può farci capire se in futuro dovremo spingere sul tema dell’assistenza al motore termico – che secondo me ha ancora moltissimo da dire – per fornirgli più potenza, oppure se dovremo puntare sull’abbattimento di consumi ed emissioni. Ma sul lato cliente la generazione di valore è molto più complessa. Siamo per esempio sicuri che l’analisi predittiva della maintenance abbia un senso su questa categoria di prodotti?”.

L’analisi dei Big data guiderà il Gruppo anche nell’elaborazione di strategie commerciali e modelli di business da sviluppare a cavallo delle nuove tecnologie. A Milano è stato da poco inaugurato il primo servizio italiano di Scooter sharing, una collaborazione tra Eni e Piaggio, che ha fornito 150 Mp3. “Il graduale processo di trasferimento dal possesso all’utilizzo delle cose presuppone una differenziazione dell’offerta”, precisa Sacchi. “Oggi la condivisione si basa sugli stessi prodotti che si possono acquistare, ma presto assisteremo all’esasperazione delle differenze tra una cosa e l’altra”.

Nel frattempo Piaggio si prepara alla rivoluzione costruendo nuove competenze. Dalla creazione di algoritmi proprietari per lo sviluppo di app al progressivo aumento in azienda di risorse da dedicare all’innovazione digitale. Uno dei risultati più impressionanti dell’ibridazione tra ciclistica e Ict è V4-MP, l’ultima versione della Piaggio Multimedia Platform che trasforma un qualsiasi smartphone in uno strumento capace di modificare attraverso la telemetria l’assetto della motocicletta (disponibile sui modelli RSV4 e Tuono V4) per permetterle di affrontare i principali circuiti mondiali al meglio delle prestazioni. Il sistema controlla i parametri del mezzo curva per curva, facendo affidamento su mappe digitali fornite da Aprilia Racing. “Parliamo di una tecnologia di cui fino a dieci anni fa non erano dotati nemmeno i team del MotoGP”, chiosa Luca Sacchi.

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