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Burocrazia, orari difficili, sovrapprezzi ingiustificabili. Piccolo vademecum per chi cerca una connessione. La rubrica di Mario Dal Co

Pubblicato il 03 Giu 2016

Mario Dal Co, Economista

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nternet all’Avana si fa in alcuni alberghi e piazze. Il più popolare, Habana Libre, mitico grattacielo costruito subito prima della revolucion offre i servizi a 5 Cuc (Peso Convertibile) all’ora (quasi 5 euro). Va evitato anche perché cambia gli Euro a 1,04 Cuc invece che a 1,1 come i cambi ufficiali, che però hanno lunghe code al sole (vedremo poi perché) mentre alla reception di Habana Libre, nomen -omen, il cambio è assolutamente easy, senza passaporto e senza ricevuta. Una vera chicca: il giro è indivolato, sembrano croupier di Las Vegas. Etecsa, invece, compagnia telefonica nazionale, fa pagare la schedina 2 Cuc e la puoi usare in altri luoghi e in altre città.

Disattivare Dropbox e Skype e qualsiasi programma che vada automaticamente in rete: la banda è così sottile traballante e discontinua, che le attività non essenziali sono da evitare. Alla chiusura ricordarsi di disconnettersi dalla mascherina Etecsa onde evitare che il contatorino vi mangi quel che era restato dopo che tre quarti se n’è andato nei singulti preliminari.

Pianifica il lavoro in base al rischio caduta linea o esaurimento scheda: aprire le mail più urgenti e rispondere prima alle questioni più importanti. In un’ora si rischia di leggere un paio di mail con attachment e di rispondere ricollegandosi diverse volte.

Gli alberghi di Habana vieja più importanti hanno le connessioni Etecsa, mentre davanti al Terminal marittimo denominato S. Francisco, all’Habana vieja c’è un altro wifi che si fa all’aperto. Ma questa è la regola anche di altre città: ad esempio a Santa Clara, la plaza central (quella che normalmente nelle città cubane ha il parco e la chiesa, in questo caso sostituita da un grattacielo verde) è frequentatissima dai giovani perché c’è il wifi Etecsa.

La frontestante biblioteca polverosa e piena di vecchi libri dell’800, non è raggiunta da queste diavolerie elettroniche: meglio il bar all’angolo dove servono il mohito in una nuvola di fumo acre delle vecchie Oldsmobile e Buick degli anni ’50. Attenti che alla sera c’è la banda che suona nel centro: skype sarebbe impossibile mentre di norma è solo difficilissimo.

Andate a Trinidad, perla turistico-architettonica dell’isola: il wifi è nella scalinata a fianco della cattedrale. Tutti seduti sui gradini con i computer e i camerieri vi portano il mohito lì: quindi Skype solo con cuffie, ma chi vi ascolta si farà strane idee sul vostro viaggio. Rivenditori abusivi di tessere Etecsa le offrono con sovrapprezzo di 0,50 Cucs, che non è eccessivo, stante che: Etecsa ha pochi uffici dove vende le tessere in orario di ufficio; l’orario di ufficio a Cuba tende ad essere quello in cui l’ufficio non è chiuso; la fila è immancabile. Qualunque fila salvo quella dell’ascensore del grattacielo verde di Santa Clara che costa 2 Cucs e dove serve il passaporto, si fa in strada, perché un addetto all’apertura e chiusura delle porte ammette sempre, in tutti gli uffici cubani, uno alla volta.

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