DIMISSIONI ECCELLENTI

Il papà di Android dice addio a Google

Andy Rubin, ideatore del sistema operativo, lascia l’azienda dopo 9 anni: avvierà un incubatore di startup. Larry Page: “Ha raggiunto un miliardo di utenti”. Avanza nel team Sundar Pichai: aveva preso il posto di Rubin nel 2013, lasciandogli solo la robotica, ora è responsabile di tutti i prodotti di BigG

Pubblicato il 31 Ott 2014

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Andy Rubin, co-fondatore e responsabile del business mobile di Android, ha lasciato Google. Rubin, che stava guidando gli ultimi sviluppi strategici dell’azienda di Mountain View nel comparto della robotica, avvierà un incubatore di startup attive nella produzione di hardware in campo tecnologico.

Google ha fatto sapere che continuerà a perseguire lo sviluppo del comparto robotico e ha nominato James Kuffner, attualmente ricercatore, direttore della divisione.

“Voglio augurare a Andy il meglio” ha commentato l’amministratore delegato di Google Larry Page, ricordando che, con Android, Rubin “ha creato qualcosa di davvero notevole, con oltre un miliardo di utenti soddisfatti”.

Negli ultimi 9 anni Google ha trasformato il progetto di Rubin nel sistema operativo mobile più popolare al mondo e un elemento fondamentale della strategia commerciale della corporation dell’advertising.

La separazione tra Big e il papà di Android sembrerebbe comunque consensuale.

Entrato in azienda nel 2005, insieme a tutto il gruppo al lavoro sull’allora segreto progetto Android, Rubin ha continuare a guidare il team di sviluppo fino al marzo del 2013, quando i vertici hanno deciso di sostituirlo con Sundar Pichai.

L’ascesa di Pichai è confermata dal suo recente, ulteriore avanzamento di carriera: da pochi giorni il dirigente è responsabile di tutti i prodotti Google, mentre Rubin ha aveva continuato finora a lavorare per l’azienda occupandosi di robotica.

Pichai, dunque, non guiderà più soltanto Android, Chrome e Google Apps, ma anche tutti gli altri prodotti principali di Google, da Google Maps fino all’advertising, passando per Google+ e la ricerca.

In pratica Pichai sarà a capo di tutti i servizi Google più utilizzati dagli utenti, business e non. Tutti i dirigenti che prima riferivano al Ceo di Google ora dipenderanno da Pichai, permettendo così a Page di dedicarsi maggiormente ai nuovi progetti di Google X e a divisioni in crescita come Nest, per continuare a mantenere Google tra le locomotive dell’innovazione.

Page continuerà naturalmente a seguire tutte le attività connesse alla sua carica, amministrative, finanziarie e legali. L’ascesa di Sundar Pichai ha subito una rapida accelerazione negli ultimi anni e potrebbe portare a una maggiore coerenza all’interno dell’ecosistema Google.

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