IL REPORT

Immuni “salva-vita”. Anche se la scaricano in pochi

Secondo uno studio di Google e università di Oxford è sufficiente che il 15% dei cittadini adotti le app di contact tracing perchè queste riescano ad arginare i contagi

Pubblicato il 04 Set 2020

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Le app di contact tracing possono contribuire a ridurre i contagi anche se ad usarle è una piccola parte di utenti, pari al 15%. A dirlo una ricerca dell’università di Oxford e Google Research: una percentuale sensibilmente più bassa del 60%, stimata in precedenza sempre dall’ateneo britannico e considerata frutto – spiegano ricercatori – di una interpretazione errata.

Gli ultimi risultati suggeriscono che il tracciamento digitale dei contatti, come quello basato su Google e sull’Exposure Notification System (Ens) di Apple, può aiutare a controllare l’epidemia di Covid-19. La ricerca modella il potenziale contributo delle notifiche di esposizione al virus per la riduzione di infezioni, ricoveri, decessi e persone in quarantena nelle tre contee più grandi dello Stato di Washington (King, Pierce e Snohomish).

“Abbiamo esplorato diversi livelli di rilevamento del contatto digitale per il Regno Unito – spiega Christophe Fraser, co-autore principale dello studio e leader del gruppo in Pathogen Dynamics presso il Nuffield Department of Medicine dell’Università di Oxford – Vediamo che per ogni livello esaminato, sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti”, questi sistemi di tracciamento “hanno il potenziale per ridurre significativamente il numero di casi di coronavirus, ma anche di ricoveri e decessi nella popolazione”.

Ad esempio, aggiunge, “stimiamo che nello Stato di Washington il sistema di tracciamento dei contatti manuale ben attrezzato, combinato con l’adozione” nel 15% dei casi “di un sistema di notifica dell’esposizione, potrebbe ridurre le infezioni del 15% e le morti dell’11%”.

Per comprendere il potenziale impatto che i sistemi di tracciamento dei contatti digitali potrebbero avere, i ricercatori hanno utilizzato il modello epidemiologico di Oxford OpenABM-Covid19 con gli ultimi dati relativi allo stato di Washington, sia sull’epidemia che sui modelli di mobilità umana e interazioni sociali. I risultati includono diversi scenari e consentono ai responsabili politici di prendere in considerazione la riapertura graduale e l’allentamento delle restrizioni, consentendo così a quante più persone possibile di tornare ad attività più normali pur mantenendo sotto controllo l’epidemia.

“Le analisi – suggerisce Matthew Abueg, co-autore principale di Google Research – mostrano che l’implementazione simultanea o indipendente del tracciamento manuale e di quello digitale può aiutare a controllare l’epidemia nelle contee di King, Pierce e Snohomish”.

“Covid-19 – commenta David Bonsall, consulente scientifico del Test & Trace Program del governo del Regno Unito e ricercatore senior presso il Nuffield Department of Medicine dell’universrità di Oxford – infetta gli altri prima che sviluppiamo i sintomi, e alcune persone lo trasmettono solo con sintomi lievi o del tutto assenti. I lockdown e le limitazioni ai viaggi sono dannosi per la società, quindi abbiamo bisogno di sistemi più intelligenti ed efficienti che avvisino solo le persone a rischio e consentano a tutti noi di muoverci liberamente. I sistemi di notifica digitale dell’esposizione che tutelano la privacy sono una parte importante della risposta globale a questa pandemia. Salveranno più vite e ridurranno sempre più le infezioni man mano che le persone acquisiranno fiducia in questi sistemi”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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