Procede l’avanzata broadband italiana. E sono gli accessi in fibra a registrare il maggior tasso di crescita. È quanto emerge dall’Osservatorio trimestrale Agcom, secondo cui le connessioni in modalità Fttc-Ftth si stanno progressivamente avvicinando ai 2 milioni (hanno raggiunto quota 1,9 milioni a settembre 2015) in aumento di 690mila unità. A fronte dell’aumento delle connessioni in fibra (+690mila si sta assistendo – già da parecchi mesi ormai – a una progressiva riduzione degli accessi con tecnologica Xdsl (-170mila). Le linee broadband con una velocità superiore ai 10 Mbit/ sono quasi il 27% del totale ed i servizi Nga superano 1,2 milioni di accessi (+580mila da inizio anno) grazie alla crescita, in particolare, degli accessi di Telecom Italia e di Fastweb. La quota di Telecom Italia – si legge nel report Agcom – è pari al 47,2% e la flessione di 1,5 punti percentuali al confronto con il mese di settembre del 2014 è rallentata dal buon andamento degli accessi in fibra.
Sul fronte delle linee mobili si sta assistendo a un rallentamento della flessione della customer base rispetto ai precedenti trimestri (-0,1 milioni su base trimestrale e -1,7 milioni rispetto a settembre 2014). Su base annua le linee degli operatori “tradizionali” diminuiscono di 1,8 milioni, mentre quelle degli Mvno risultano sostanzialmente stabili e in sostanza cresce dunque il loro peso (vicino all’8% delle linee attive complessive). Telecom Italia si conferma leader di mercato con il 32,3% (+0,2 punti percentuali rispetto a settembre 2014), mentre al 26,5% scende Vodafone (-1,0 punti percentuali su base annua). Gli sms inviati si riducono su base annua di circa un terzo.
Continua, intensa, la crescita del traffico dati (+45% circa). Le sim che effettuato traffico dati nel terzo trimestre dell’anno hanno superato il 50% della customer base complessiva (hanno superato i 47 milioni, 13,0% su base annua).
Nel terzo trimestre dell’anno si stima una crescita unitaria dei consumi superiore al 20% rispetto al corrispondente valore del 2014 (da 3,3 a 4,0 giga/trimestre per ciascuna sim che effettua traffico dati)
Riguardo al capitolo media la valorizzazione del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) mostra una flessione del 2,8% rispetto al 2013 (17,14 vs 17,64 miliardi di euro). La spesa d’utente nel 2014 (7,4 mld nel 2014) è pari al 47,5% del Sic, in crescita di 10 p.p. rispetto al 2004. Sky, con il 15,7%, si conferma quale principale soggetto presente nel Sic.
L’indice ponderato dei prezzi del paniere di beni e servizi di comunicazione, appositamente elaborato da Agcom su dati Istat, mostra una riduzione di oltre 13% rispetto al settembre 2011. Nel medesimo periodo l’indice generale dei prezzi è cresciuto del 4,2%
Nel periodo considerato il canone di abbonamento alla Rai ha registrato una crescita inferiore alla media dei prezzi al consumo (2,7%), mentre la pay Tv (15,9%) e l’editoria quotidiana (+22,2%) mostrano dinamiche considerevolmente superiori.
Il confronto internazionale vede l’Italia mostrare indici dei prezzi inferiori alla media europea (-18,6 % nelle telecomunicazioni e -3,3% nei servizi postali).
I DATI DELL’OSSERVATORIO AGCOM
IL DOCUMENTO DI SINTESI SULLE COMUNICAZIONI
IL DOCUMENTO DI SINTESI SUI MEDIA