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Banda larga e Industria 4.0: ecco il Recovery Plan di Conte

“Incentivi al digitale e zero burocrazia”, annuncia il Presidente del Consiglio. Focus anche sulla PA. “Fondi europei cruciali”

Pubblicato il 27 Mag 2020

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Più digitale e burocrazia zero per la ripartenza del Paese. In una lettera al Corriere della Sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte evidenzia come l’Italia debba “programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un piano strategico che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali”.

“Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunità”, scrive Conte evidenziando le azioni prioritarie a partire dalla modernizzazione del sistema Paese.

“Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese. Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione – ricorda – Dobbiamo sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l’interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese. L’emergenza che stiamo vivendo ci ha imposto lo smart working e la didattica a distanza quando non eravamo affatto preparati. Dobbiamo trarre il positivo di questa esperienza e varare un complessivo piano che ci aiuti a colmare il divario digitale facendo in modo che l’accesso alle nuove tecnologie sia alla portata di tutte le comunità territoriali e di tutte le tasche”.

In quest’ottica serve rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, anche al fine di sostenere l’attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza.  “Dobbiamo favorire le innovazioni da parte delle start up e rilanciare misure già introdotte con successo come Ace e Impresa 4.0, rendendole strutturali”.

“Occorrono una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati e una drastica riduzione della burocrazia. Potremo utilizzare le risorse europee per realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche”, prosegue Conte.

Oltre che a una semplificazione degli iter autorizzativi, si punta ad introdurre misure che valgano a realizzare una rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione. “I funzionari pubblici, pur in un’ottica di rigore e trasparenza, devono essere incentivati ad assumersi le rispettive responsabilità – sottolinea – Faremo in modo di evitare che sui funzionari onesti gravi eccessiva incertezza giuridica, ad esempio circoscrivendo più puntualmente il reato di abuso d’ufficio e la medesima responsabilità erariale”.

In linea con il piano europeo, l’Italia accoglie la sfida green. “Occorre una graduale ma decisa transizione verso un’economia sostenibile, legata al green deal europeo, che nel caso del nostro paese si deve associare a nuove forme di tutela e promozione del territorio e del patrimonio paesaggistico e culturale – si legge nella lettera – La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico”.

Elemento fondamentale per la ripresa è anche la riforma fiscale. “Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile – avverte il premier – Sono cinquant’anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni. Dobbiamo avere il coraggio di riordinare il sistema delle deduzioni e delle detrazioni: l’equità e la progressività del sistema tributario passano anche da questo intervento. Dobbiamo fare pulizia, distinguendo i debiti recuperabili da quelli che non lo sono e rendere più trasparente la giustizia tributaria. Queste azioni costituiranno la struttura portante del nostro recovery plan”

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