STRATEGIE

Industria 4.0, Confindustria in campo a sostegno delle Regioni

Gli enti territoriali affilano le armi per la sfida dello smart manufacturing. In Emilia-Romagna focus sui distretti, in Veneto si spinge sui competence center e la Lombardia guarda all’Education 4.0. I rappresentanti delle imprese sono pronti a fare sistema: “Si vince se ci muoviamo insieme”

Pubblicato il 30 Set 2016

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Le Regioni italiani sono pronte a cogliere la sfida di Industria 4.0. La Regione Emilia-Romagna ha varato in questi giorni un investimento di grande rilievo sulle competenze e strategie d’impresa in ottica “Industria 4.0” nelle aree della digitalizzazione, dell’internazionalizzazione e dello sviluppo sostenibile. Una strategia che convince anche le federazioni territoriali di Confindustria.

“Le imprese dell’Emilia-Romagna – dice il Presidente di Confindustria regionale Maurizio Marchesini – stanno attrezzandosi per affrontare le nuove sfide imposte dalla competizione globale, ma occorre diffondere maggiormente la consapevolezza delle necessità di un salto di qualità del nostro sistema produttivo. Per questo apprezziamo molto l’impegno della Regione e la volontà dell’Assessore Patrizio Bianchi che, in attuazione del Patto per il Lavoro, hanno lanciato questo grande programma dalle caratteristiche innovative, che coinvolgerà migliaia di imprese e figure chiave aziendali, con azioni mirate di sensibilizzazione, formazione e accompagnamento in tematiche fondamentali per il futuro dell’economia regionale”.

Secondo Marchesini “il piano coglie al meglio l’esigenza di un territorio avanzato come l’Emilia-Romagna, che deve puntare sempre più in alto per intercettare le nuove esigenze dei sistemi produttivi e rafforzare la propria attrattività internazionale e la competitività sui mercati”.

Questa iniziativa della Regione – conclude il Presidente Marchesini – è coerente e in piena sintonia con il Piano nazionale Industria 4.0 lanciato dal Governo e dal ministro Calenda, che ci auguriamo trovi completa attuazione nella Legge di stabilità anche dal punto di vista delle risorse finanziarie.”

Il Nord Est spinge sui competence center: questa mattina è stata firmata l’intesa tra 9 università per la creazione di un Competence Center. Una firma che ha riscosso subito il plauso di Confindustria Veneto. “Questo risultato è frutto di uno straordinario lavoro di squadra, come forse mai prima d’ora si era verificato nel nostro territorio, e dà un segnale importante crediamo anche a livello nazionale – spiega Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Veneto – L’esito di oggi assume ancor più rilevanza perché il dialogo è stato condotto su più livelli: tra gli atenei, tra le confindustrie delle tre regioni, tra università e sistema delle imprese. Una collaborazione innescata dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda con l’ideazione del Piano Italia 4.0, al quale va riconosciuto il merito di aver proposto con visione e pragmatismo una politica industriale e un piano d’investimenti per la ricerca del tutto innovativi, assenti da diversi anni nel nostro Paese”.

“A questa proposta il Nord Est ha risposto dando prova di saper fare massa critica e di proporsi interlocutore imprescindibile per il rilancio dell’industria italiana, grazie alla sua profonda tradizione manifatturiera, al vasto potenziale nel campo del digital manufacturing e all’eccellenza delle sue università – sottolinea Zuccato. – Con Padova capofila della filiera degli altri atenei, il Competence Center del Nord Est saprà creare nuove ed elevate competenze, decisive per permettere alle nostre aziende di essere protagoniste della quarta rivoluzione industriale. Grazie alla messa in rete fra le università e i loro dipartimenti tecnologici, scientifici ed economici, il Competence Center potrà essere l’embrione della scuola politecnica del Nord Est, la cui realizzazione le industrie del territorio hanno sempre auspicato”.

In pista anche la Lombardia. Le associazioni territoriali lombarde, il sistema pubblico e privato della ricerca, faranno sistema per cogliere al meglio le opportunità rappresentate dal passaggio all’Industria 4.0 e rilanciare la competitività. La strategia è emersa nel corso del Consiglio di Presidenza di Confindustria Lombardia tenutosi oggi a Milano presso la sede degli industriali lombardi. Un messaggio che comprende anche un apprezzamento al lavoro del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda sul Piano Nazionale Industria 4.0, considerato un primo passo verso la definizione di una vera Politica industriale di sistema che guardi al lungo periodo.

“Confindustria Lombardia, all’interno del Piano strategico #Lombardia2030 presentato lo scorso anno, aveva indicato nel transito a Industria 4.0 un passaggio obbligato per restare competitivi e va dato atto al governo di aver fatto tornare il manifatturiero al centro dell’agenda politica – ha detto Presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla Adesso che pubblico e privato viaggiano di pari passo la parte più sfidante è rappresentata dall’implementazione concreta nei territori, che in Lombardia vantano già numerose best practice, oltre che dal cambiamento culturale necessario per coglierne le opportunità e dalla diffusione di un’Education 4.0 in linea con le esigenze delle imprese”.

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