Industria 4.0, il 10 settembre si alza il sipario sul piano italiano

La strategia, già condivisa con il premier Renzi, sarà sottoposta anche alle parti sociali. Il ministro per lo Sviluppo economico: “Serve lavorare sull’offerta e la competitività del sistema per una crescita di lungo periodo. Centrali incentivi fiscali, fondo di garanzia e investimenti nelle università di eccellenza”

Pubblicato il 06 Set 2016

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Il piano Industria 4.0 del governo sarà presentato il 10 settembre. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un’intervista a Class Cnbc realizzata in occasione del Forum Ambrosetti, nella quale evidenzia che il progetto “è stato condiviso con il premier Renzi” e che sarà sottoposto alle parti sociali.

“Ritengo che sia necessario lavorare sull’offerta e sulla competitività del sistema industriale perché rende possibile una crescita di lungo periodo – ha spiegato Calenda – Una volta che il sistema è competitivo riesce a vendere ed esportare e assicura una stabilità della crescita. Per farlo abbiamo pensato a un’operazione sugli investimenti delle imprese private perché sono molto più rapidi rispetto agli investimenti pubblici. L’investimento dovrà indirizzare le risorse per promuovere l’innovazione in favore della cosiddetta Manifattura 4.0, caratterizzata dalla digitalizzazione della produzione”.

Il ministro dettaglia anche il funzionamento del superammortamento. “L’idea è che si articoli un sistema che abbia un superammortamento, un iperammortamento e un credito rafforzato su ricerca e innovazione che lavorino insieme per consentire diversi livelli di investimento e modernizzazione”. Per l’iperammortamento si punta a “colpire” le tecnologie che servono per Industria 4.0.

Per quanto riguarda il salario di produttività, una delle leve di sviluppo del piano, il ministro è convinto che debba spingere l’80% delle imprese che ancora non lo usa verso quel 20% in cui è già attivo, grazie a contratti di secondo livello.

Focus anche sul Fondo Garanzia. Calenda ricorda che è stato ristrutturato e che “muove 15 miliardi”. Con l’occasione ha annunciato che punterà a privilegiare le imprese che investono fino a garantire l’80% di investimenti. Sul fronte dell’asse università-impresa, le 4-5 università che diventeranno competence center saranno scelte tra quello che sono nelle classifiche internazionali.

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