IL NUOVO MINISTERO

Infrastrutture alla svolta digitale: al Mims un dipartimento ad hoc

Via alla riorganizzazione del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili guidato da Enrico Giovannini. Riflettori sulle competenze relative ai sistemi informativi, cruciali per monitorare la progettazione e la realizzazione delle opere. Sensori e manutenzione predittiva le tecnologie in campo

Pubblicato il 08 Mar 2021

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Potenziare la capacità del Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims) di programmare e realizzare opere e sistemi sostenibili facendo leva sulle tecnologie digitali per il monitoraggio e la manutenzione: è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il regolamento che riorganizza il Mims attraverso tre dipartimenti. “La nuova organizzazione, che diventerà operativa tra poche settimane, è un’opportunità per attuare subito l’indirizzo strategico sancito dal nuovo nome del Ministero – sottolinea il ministro Enrico Giovannini -. È inoltre coerente con l’approccio di programmazione a medio termine e di integrazione tra le diverse dimensioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza relative alle infrastrutture e alla mobilità sostenibili”.

In dettaglio, il primo dipartimento – si legge in una nota del dicastero – assume le competenze di programmazione e gestione delle infrastrutture e dei sistemi a rete (ad esempio i trasporti), alle quali si aggiungono quelle relative ai sistemi informativi, cruciali per monitorare tempestivamente la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture, degli investimenti nel settore dei trasporti, delle reti idriche, dell’edilizia pubblica, ecc. Parallelamente, la rivoluzione digitale dovrà entrare nella progettazione e nella gestione di ponti, strade, edifici, dighe attraverso sensori e sistemi per la manutenzione “predittiva”, così da aumentare la sicurezza dei cittadini e la competitività del sistema economico.

Il secondo dipartimento si occupa di opere pubbliche e di altri progetti di rilievo: dai programmi di edilizia pubblica e rigenerazione urbana (come quello sulla “qualità dell’abitare”) all’ammodernamento e potenziamento delle reti idriche, attività fondamentali anche per contrastare gli effetti della crisi climatica.

Il terzo dipartimento ha competenza sulle diverse articolazioni del sistema dei trasporti (stradale, ferroviario, aereo, il trasporto pubblico locale, i porti e gli aeroporti), da cui dipende la realizzazione della mobilità sostenibile e il miglioramento della capacità del “Sistema Paese” di competere sul piano economico a livello europeo e internazionale. A questo dipartimento afferiscono anche le direzioni generali territoriali nelle quali opera la Motorizzazione civile.

Per quanto riguarda il Corpo delle Capitanerie di Porto–Guardia Costiera, il nuovo regolamento prevede il rafforzamento delle funzioni del vice Comandante generale, il riconoscimento di Organismo nazionale per il coordinamento dei servizi di ricerca e soccorso marittimi (Italian Maritime Rescue Coordination Centre), la funzione di gestione operativa a livello centrale, di sistema di monitoraggio e di informazione del traffico marittimo e di interfaccia nazionale per l’arrivo e la partenza delle navi.

Da segnalare, inoltre, il rafforzamento nel Ministero della funzione di controllo interno, con la creazione di una struttura organizzativa dedicata al controllo di gestione, di regolarità contabile, di legittimità amministrativa, di vigilanza sulla regolarità delle società partecipate o controllate. L’Ufficio avrà anche funzioni di prevenzione e repressione dell’illegalità, per quanto di competenza del Ministero, e il dirigente preposto sarà anche responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione.

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