IL PROGETTO

Innovazione, Bergamo getta un ponte tra università e industria

Al via il bando di concorso per l’accesso a 26 borse di dottorato cofinanziate dall’ateneo, Confindustria e Camera di commercio. Obiettivo: la creazione di filiere di ricerca e trasferimento tecnologico in grado di rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato

Pubblicato il 16 Ago 2022

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Più forza agli ecosistemi territoriali in ambito innovativo. E’ l’obiettivo del progetto finanziato in sinergia da Università, Confindustria e Camere di Commercio di Bergamo che raccolgono la sfida lanciata dal Mur lanciando 26 borse di dottorato in ambito innovativo. A partire dalle reali esigenze delle aziende del territorio, attraverso progetti di ricerca applicata, si punta a sviluppare tecnologie, metodi e approcci innovativi per creare o rafforzare infrastrutture di ricerca e innovazione.

Gli ambiti delle borse di dottorato

Al centro del progetto dottorati innovativi dalla forte connotazione industriale. I temi e i percorsi formativi sono infatti definiti con il coinvolgimento delle aziende co-finanziatrici: Abb, Acciaitubi, Aisent, AKinformatica, Cms, Coes, Confindustria Bergamo, Cosberg, Ddx, Delcon, Ecolab, Gildemeister Italiana, Indeva, Intellimech, Itema, Mediaclinics, O.Me.Fa., Patronato San Vincenzo, Pinetti, Radici Yarn, Rse, Siad Macchine e impianti, Smi, Snam Rete gas, Trix, W&H Sterilization.

Il bando di concorso sarà pubblicato il 23 agosto 2022 con scadenza il 23 settembre 2022. Il candidato potrà concorrere per un massimo di 3 temi di ricerca proposti all’interno del medesimo corso di dottorato, indicando l’ordine di preferenza delle tematiche e allegando un progetto di ricerca (in italiano o inglese) e un abstract. I candidati verranno ammessi sulla base della valutazione del profilo scientifico e di una prova orale.

Robotica e sistemi di produzione intelligenti al centro dei macrotemi di ricerca. Ancora, transizione energetica, materiali e prodotti ecosostenibili, innovativi e intelligenti, supply chain e processi digitali e sostenibili, modelli di business e di governance sostenibili e innovativi.

Come si sviluppano i progetti

Il percorso di dottorato, della durata di tre anni, prevede un periodo di studio e ricerca in azienda (da 6 a 18 mesi) e uno presso un’Università o un centro di ricerca estero (sempre da 6 a 18 mesi).

Si tratta in particolare di 1 borsa nell’ambito del corso di dottorato in Economia e diritto dell’impresa, 2 borse in Scienze della persona e nuovo Welfare, 13 borse in Ingegneria e scienze applicate, 10 borse in Technology, Innovation and Management.

“In linea con le finalità del piano Next Generation EU – spiega il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo Sergio Cavalieri – il nostro Ateneo intende investire sempre di più nei prossimi anni sulla formazione di giovani ricercatrici e ricercatori in grado di acquisire nel loro percorso di studi di dottorato approcci metodologici e conoscenze alla frontiera della ricerca, coniugandoli con la concretezza e il pragmatismo propri di chi vive un’esperienza a diretto contatto con una realtà aziendale. Questo nuovo sistema di collaborazione è in grado di creare filiere di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, frutto di una intensa e proficua collaborazione a livello di ecosistema territoriale tra pubblico e privato”.

Più valore allo sviluppo del territorio

“Crediamo fortemente in questa iniziativa che, focalizzandosi su progetti di ricerca co-progettati, ci permette di portare da subito più innovazione nelle aziende e di offrire ai giovani laureati percorsi di crescita di grandissimo interesse, caratterizzati anche dal profilo internazionale – dice Giovanna Ricuperati, presidente di Confindustria Bergamo –. E’ questa la strada giusta per far compiere un salto di qualità alla collaborazione tra il sistema delle imprese, l’Università e i centri di ricerca che rappresenta un fattore di sviluppo fondamentale per il nostro territorio, grazie al quale dare ancora più valore aggiunto alle nostre produzioni”.

“Questi dottorati di ricerca innovativi – dice il presidente della Camera di commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni –: rappresentano una grande opportunità per i giovani che verranno coinvolti e per le aziende che intendono investire su competenze di alto potenziale per realizzare progetti di ricerca applicata”.

Formazione mirata a PA e terziario

Inoltre, contestualmente al ponte tra la ricerca e l’impresa, l’Università di Bergamo sta investendo nei dottorati di ricerca al mondo della PA e del terzo settore per assicurare una formazione altamente qualificata.

Prevista infatti l’assegnazione di 14 borse di dottorato, di cui 6 borse in convenzione con enti pubblici, 2 sul patrimonio culturale (con Fondazione Mia all’interno del dottorato in Scienze linguistiche) e sulla transizione digitale ed ambientale (con Enea all’interno del Dottorato in Ingegneria e Scienze Applicate).

Nello specifico, le 6 borse di PA (di cui una finanziata nell’ambito del Dottorato in Applied Economics and Management in convenzione con l’Università di Pavia) sono accompagnate da altrettanti progetti di ricerca sviluppati dai docenti di UniBg con le amministrazioni del territorio, ovvero il Comune di Bergamo, la Provincia di Bergamo, l’Ufficio della Consigliera provinciale di parità, il Consiglio della Regione Lombardia, Polis Lombardia – Istituto Regionale per il Supporto alle Politiche della Lombardia e l’Asst Bergamo Est.

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