LA RICERCA

Innovazione, in Italia l’e-commerce ancora non decolla

I dati del centro studi MM-One Group: peggio della penisola soltanto Cipro, Grecia, Bulgaria e Romania. Nell’ultimo anno soltanto un utente su quattro ha fatto acquisti online di beni o servizi, contro l’81% degli inglesi e una media europea del 53%

Pubblicato il 16 Mag 2016

A.S.

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Il settore dell’e-commerce sta vivendo in Italia un periodo di crescita, ma la progressione non è abbastanza forte da recuperare il gap accumulato in questo campo rispetto alla maggior parte degli altri Paesi europei: il Paese è 24esimo sui 28 Stati dell’area Ue, e si classifica davanti ai soli Cipro, Grecia, Bulgaria e Romania. E’ quanto emerge da un report realizzato dal Centro Studi di MM-One Group, agenzia specializzata in servizi e-business per le aziende, prendendo in considerazione 11 indicatori Eurostat aggiornati al 2015 che fotografano i comportamenti di aziende e cittadini in Italia e all’estero per quanto riguarda l’utilizzo dell’e-Commerce, sia in merito l’attitudine all’acquisto e alla vendita di prodotti, che all’utilizzo di servizi come l’internet banking e il booking online.

Dalla ricerca emerge che il ritardo dell’Italia riguarda sia i cittadini, che ignorano ed evitano ancora questo metodo di acquisto, sia le imprese, la cui quota di fatturato legato all’e-commerce è ancora molto modesto.

La spaccatura tra Nord e Sud Europa

Ai primi posti della classifica si posizionano paesi quali la Danimarca, l’Olanda e la Gran Bretagna che si distinguono per il maggior utilizzo del commercio elettronico. Attribuendo un punteggio convenzionale pari a 100 alla Danimarca, il Paese che sfrutta al meglio le potenzialità della rete, l’Italia totalizza 18 punti, a fronte dei 37 della Spagna, dei 64 della Francia e dei 74 della Germania.

Le imprese

La quota di fatturato delle imprese derivante dalle vendite in rete è appena del 9%, mentre in Europa la media si attesta al 17%. Inoltre appena il 13% delle attività commerciali del nostro Paese ha una piattaforma di vendita integrata nel proprio sito web (la media europea è del 17%) e solo il 10% riceve ordini via internet (con una media UE pari al 19%). L’unico dato che si avvicina alla media europea è quello relativo alle imprese italiane che fanno acquisti online: si tratta del 38%, contro una media europea del 40%.

I cittadini

Secondo i dati di MM-One group soltanto il 26% degli italiani ha fatto almeno un acquisto sul web, contro l’81% degli inglesi (la media europea si attesta al 53%). L’acquisto di viaggi online è all’11% (UE 27%, Germania e Francia oltre il 35%, Danimarca 57%), mentre solo il 28% degli italiani utilizza l’e-banking per le operazioni di conto corrente, a fronte di un 86% della Finlandia e di una media europea del 46%.

“Come agenzia che offre soluzioni E-Commerce alle aziende – sottolinea Mauro Cunial, Presidente di MM-ONE Group – siamo fermamente convinti dell’importanza del commercio elettronico e delle infinite opportunità fornite dal Web. Proprio in tempi di difficoltà economica, la vendita online rappresenta un’occasione per rilanciare interi settori di attività, soprattutto nei mercati esteri dove le transazioni commerciali avvengono con maggior frequenza sulla rete. La vera competizione oggi si gioca nella Rete. Per questo motivo sono auspicabili politiche di sviluppo che affrontino l’annosa questione del digital divide, promuovendo un cambiamento nelle abitudini e nelle modalità d’acquisto e che incentivi l’utilizzo dello strumento informatico a tutti i livelli. Senza dimenticare – conclude – i necessari investimenti per portare ad un livello avanzato le performance dell’infrastruttura digitale in termini di affidabilità e velocità di connessione”.

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