IL PROGETTO

Innovazione, la Regione Lazio stanzia 30 milioni

Quattro i nuovi bandi. Obiettivo: integrare le eccellenze dell’R&D con l’economia del territorio per abbattere gli impatti economici della pandemia e recuperare competitività

Pubblicato il 24 Lug 2020

Domenico Aliperto

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Quattro bandi regionali, che valgono complessivamente 30 milioni di euro, dedicati a ricerca, innovazione e startup. L’obiettivo dichiarato è contrastare le conseguenze dell’emergenza Covid-19, orientando allo stesso tempo il modello di sviluppo del Lazio ancor più nettamente verso il trasferimento tecnologico e la sostenibilità. Il progetto è stato presentato ieri ai rappresentanti delle istituzioni, delle università, delle associazioni e degli organismi di ricerca nella sede della Regione durante l’evento “La ricerca per il Lazio del futuro”. Presenti all’appuntamento, assieme al presidente Nicola Zingaretti, il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, e gli assessori regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-up e Innovazione, Paolo Orneli, e al Lavoro e Nuovi Diritti, Formazione, Scuola e diritto allo studio universitario, Politiche per la ricostruzione, Claudio Di Berardino.

I quattro bandi nel dettaglio

Lo scopo dei quattro bandi, come detto, è duplice: da una parte si vuole sostenere il mondo della ricerca, aiutandone l’integrazione con la realtà delle imprese e permettendo la diffusione di nuovi procedimenti e prodotti in modo da portare l’innovazione fino al livello dei consumatori, rendendola percepibile e fruibile da tutti. Dall’altra invece si vuole rafforzare la lotta contro la diffusione del coronavirus, in modo da contribuire a contrastarne il più rapidamente possibile gli effetti. Ecco il contenuto degli avvisi pubblicati.

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Il primo, “Progetti di Gruppi di Ricerca 2020”, è destinato a Organismi di ricerca e diffusione della conoscenza (università e centri di ricerca) con sede nel Lazio che presentino progetti singolarmente o in aggregazione tra loro, ha una dotazione da 20 milioni di euro (fondi Por-Fesr 2014-2020 e fondi regionali) e come scopo la realizzazione di programmi di ricerca e sviluppo di potenziale interesse delle imprese del Lazio nel quadro della Smart Specialisation Strategy (S3) regionale, valorizzando l’eccellenza del capitale umano rappresentato dai ricercatori del Lazio. Ciascun progetto sarà finanziato al 100%, per un importo massimo di 150 mila euro. Obiettivo finale: arrivare a finanziare fino a 140 gruppi di ricerca, per un totale di oltre 560 ricercatori laziali beneficiati. Il formulario per la partecipazione al bando si potrà compilare in modalità telematica sulla piattaforma GeCoWEB a partire dal 30 settembre.

Il secondo avviso, “Emergenza coronavirus e oltre”, ha una dotazione di 3 milioni di euro (fondi regionali) ed è pensato per finanziare progetti, presentati in partnership da Organismi di ricerca (Odr) e imprese, che possano portare sul mercato (entro sei mesi al massimo) sia soluzioni per il contrasto al Covid-19 (medicinali, trattamenti, dispositivi medici, attrezzature ospedaliere e mediche, strumenti per la raccolta e/o il trattamento dei dati per il monitoraggio della diffusione del virus ecc.), sia strumentazioni, dispositivi, sistemi e applicazioni in un‘ottica di welfare innovativo (cura dei contagiati a domicilio tramite teleassistenza, telemonitoraggio, robotica dispositivi per lo svolgimento delle attività lavorative a distanza o sul posto di lavoro in condizioni di sicurezza, dispositivi per la protezione individuale da Covid-19 e per il distanziamento sociale ecc.). Il contributo concedibile a un singolo progetto non potrà essere inferiore a 150 mila euro né superiore a 350 mila. Il formulario per la partecipazione al bando si potrà compilare in modalità telematica sulla piattaforma GeCoWeb a partire dal 7 settembre.

Il terzo bando, “Dottorati Industriali”, è finanziato con 3 milioni di euro (fondi Por-Fse 2014-2020), ed è stato pensato per promuovere e ampliare la collaborazione tra il sistema della ricerca e dell’innovazione regionale e le imprese del Lazio. L’obiettivo è utilizzare le risorse regionali per cofinanziare circa 50 dottorati industriali ad alto contenuto innovativo promossi dalle partnership tra università (statali e private), Pmi e grandi imprese ed enti pubblici. I progetti di ricerca, della durata di 3 anni, devono essere coerenti con la S3 regionale. Scopo ultimo è valorizzare i giovani laureati delle università del Lazio, al fine di creare e facilitare i rapporti di collaborazione tra università e imprese, innovare il modello produttivo laziale investendo in ricerca e sviluppo e favorire l’inserimento nelle imprese laziali di giovani altamente qualificati. Il bando verrà pubblicato nel mese di settembre.

Per quanto riguarda l’ultimo avviso, “Pre-Seed”, si tratta di un bando già aperto che è stato rifinanziato con una nuova iniezione di risorse pari a 4 milioni di euro (fondi Por-Fesr 2014-2020) – il che porta lo stanziamento totale a 8 milioni – e al quale è stata inserita una riserva di 1 milione di euro per progetti finalizzati alla gestione dell’emergenza Covid-19 e dei suoi impatti economici e sociali. Si tratta di un bando con cui la Regione intende finanziare con contributi a fondo perduto due tipologie di progetti: da una parte, con interventi fino a 30 mila euro sostiene la creazione e la fase avviamento di startup innovative, al fine di renderle interessanti per il mercato del capitale di rischio; dall’altra, al fine di rafforzare il legame tra il mondo della ricerca e le imprese, si promuove la nascita di spin-off della ricerca con interventi fino a 100 mila euro. Il bando è aperto in modalità telematica sulla piattaforma GeCoWeb.

Questo impegno della Regione Lazio si aggiunge all’intervento diretto nella lotta contro il coronavirus già messo in campo con il Protocollo d’intesa siglato a marzo assieme ai Ministeri dell’Università e della Ricerca Scientifica e della Salute, il Cnr e l’Irccs “Spallanzani”, per l’individuazione di un vaccino contro il Covid-19 per il quale è già in corso l’erogazione di 8 milioni di euro (5 dalla Regione e 3 dal Mur).

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