IL REPORT

Insurtech e startup: più di 5,5 i miliardi in cloud e AI

I dati del rapporto di Everis ed Ntt Data: nel 2019 la spesa nelle aziende innovative è aumentata del 58% rispetto ai due anni precedenti. Ancora limitata l’incidenza dell’IoT

Pubblicato il 27 Apr 2020

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Gli investimenti nell’Insurtech sono cresciuti dal 2010 in maniera esponenziale. Nel solo 2019 gli investitori hanno destinato 6.300 milioni di dollari, pari a oltre 5,5 miliardi di euro, all’acquisizione di startup dell’insurtech, con un +58% rispetto ai numeri del periodo 2017-2019. Un importo che però è stato distribuito per la maggior parte tra 25 società che hanno ricevuto il 72% del finanziamento disponibile sulle 238 totali. E’ quanto emerge dalla quarta edizione del rapporto “Insurtech global outlook” per il 2020 realizzato dalla multinazionale di consulenza Everis in collaborazione con Ntt Data, che analizza le principali tendenze di Insurtech e dell’impatto di tecnologie avanzate e nuovi modelli di business nel corso del 2019.

Dall’analisi emerge inoltre che gli investimenti in Insurtech sono concentrati nel 6% delle aziende che hanno modelli solidi, e che hanno attirato il 67% degli investimenti cumulativi totali, principalmente attraverso round di investimento in fasi successive.

Un numero crescente di investitori, in sostanza, è interessato a partecipare all’ecosistema di startup assicurative con modelli di business più maturi e consolidati, perché le loro soluzioni tecnologiche forniscono risorse per nuove fonti di reddito, aumentano le loro prestazioni operative e migliorano la conoscenza e la retention dei clienti.

Ragionando per ree geografiche, i progressi più importanti si sono registrati nel 2019 per il finanziamento delle società Insurtech di Europa e Asia, anche se la quota di investimenti maggiore è ancora concentrata negli Stati Uniti.

“La nostra ricerca evidenzia l’avvio di una nuova fase nelle strategie di investimento nel settore Insurtech – afferma Stefano D’Ellena, head of insurance, Everis Italia – in particolare assicuratori, venture capitalist e le BigTech hanno concentrato i capitali in startup mature, più adatte a complementare e spingere da subito il business assicurativo in ambiti ad alto potenziale, come Healthcare. Le compagnie vedono nell’Insurtech un modo concreto per avviare crescite esponenziali, tipiche della Digital Disruption; diventa quindi fondamentale definire una strategia sinergica tra crescita ordinaria e programmi di Innovazione e Trasformazione Digitale”. 

“Stiamo assistendo a una sempre maggiore attenzione verso l’Insurtech come spinta verso una sempre più forte digitalizzazione dei processi e dei servizi delle compagnie assicurative, anche ed in particolar modo di ottica di ecosistema innovando la proposta di prodotti e servizi verso la propria base clienti – aggiunge Sergio Dizza, head of Insurance Ntt Data Italia – Una direzione che sta subendo una ulteriore accelerazione a causa dell’attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid19”. 

Indice degli argomenti

Le tecnologie

Nel periodo monitorato dallo studio la maggior parte degli investimenti ha riguardato le startup che sviluppano soluzioni Cloud, Mobile & Applications, AI e Iot. Il 74% dell’importo totale disponibile è stato assegnato a società di Cloud, Mobile e Applicazioni; 16% a startup AI e 6% a IoT. Allo stesso tempo, l’Insurtech ha anche ridefinito l’ecosistema della mobilità intelligente: negli ultimi due anni, il 78% degli investimenti in startup in questo settore è stato concentrato su quattro società, e nel 2019 una di queste, Friday, ha ricevuto un finanziamento di 127 milioni di dollari.

I mercati

A guidare la crescita sono i mercati emergenti, a partire dall’Asia, ma anche l’Africa è entrata in gioco con nuovi modelli di business come la micro-assicurazione e l’assicurazione on demand, in cui i principali assicuratori si stanno già ritagliando le loro posizioni. “Lo sviluppo del mercato in questi paesi e la velocità con cui implementano nuove tecnologie – spiega lo studio – sono diventati la tempesta perfetta per attirare nuovi modelli di business e investimenti da parte dei giganti della tecnologia, creando uno scenario perfetto per guidare questo ecosistema”.

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