LAVORO

Intelligenza artificiale, Accenture a caccia di 50 “innovatori”

Al centro della campagna di recruiting professionisti di AI, cloud, modernization, microservices, Agile e DevOps per contratti a tempo indeterminato. Alessandro Marin: “Le tecnologie di frontiera cambiano il nostro modo di vivere e lavorare”

Pubblicato il 02 Mag 2017

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Accenture a caccia di 50 professionisti da inserire nella propria sede di Milano tra solution architect, analisti, programmatori ed expert developer, che abbiano maturato negli ultimi anni un’esperienza nell’ambito di artificial Intelligence, cloud, modernization e nuove metodologie di sviluppo applicativo quali microservices, agile e DevOps, da assumere con contratto a tempo indeterminato nei prossimi 6 mesi. Gli annunci sono consultabili nella sezione professioni.accenture.it del sito della società

L’azienda, che è in Italia da 60 anni, occupa 12mila dipendenti con un ritmo di assunzione di circa 1.500 persone l’anno, cerca talenti con passione per la consulenza e l’innovazione, da inserire nei team di Accenture Technology, che accompagnano le aziende nell’adozione di tecnologie di ultima generazione, come la robotic process automation, realtà aumentata, biometrics, e machine/deep learning.

“L’Artificial Intelligence e le altre tecnologie di frontiera stanno cambiando il nostro modo di vivere e lavorare – afferma Alessandro Marin, responsabile di Accenture Technology – Con il loro talento e le loro idee i nostri professionisti aiutano ogni giorno importanti aziende in Italia e nel mondo a guidare e accelerare il proprio percorso di trasformazione, portando l’innovazione al cuore del business. Entrare in Accenture significa avere accesso privilegiato e anticipato alle più avanzate piattaforme tecnologiche, sviluppare competenze certificate di altissimo livello e collaborare con i nostri centri di eccellenza e le startup più innovative del mercato a livello nazionale e internazionale”.

Secondo l’Accenture Technology Vision 2017 – il report annuale di Accenture che analizza l’evoluzione della tecnologia dei prossimi tre anni sulla base di uno studio condotto su esperti e executive aziendali di tutto il mondo – l’Intelligenza artificiale e la definizione di nuovi mercati digitali possono liberare livelli di creatività, genio e produttività con un impatto positivo sulla società. L’AI potrebbe raddoppiare il tasso di crescita delle economie sviluppate (tra cui l’Italia) entro il 2035 e aumentare la produttività del lavoro con incrementi fino al 40%, a patto che si intervenga radicalmente sul modo di produrre e si rafforzino i ruoli e le competenze delle persone nel guidare la crescita. Dallo studio emerge che se in passato erano le persone ad adattarsi alle tecnologie, oggi, sempre di più, sono le tecnologie che si adattano agli individui. L’85% degli intervistati segnala per i prossimi tre anni investimenti significativi in tecnologie AI, il 31% dichiara che la loro azienda sta pianificando di utilizzare estensivamente gli studi sul comportamento dell’uomo per guidare lo sviluppo di nuove forme di customer experience entro lo stesso periodo.

“Il ritmo di questo cambiamento è strabiliante e rappresenta il più grande passo avanti dagli albori dell’era informatica – conclude Marin – Trasformando le nostre vite e il nostro lavoro, la tecnologia pone la società di fronte a sfide importanti e crea nuove opportunità. Al timone del cambiamento che coinvolgerà il nostro modo di vivere ci sono le persone; possiamo, quindi essere ottimisti e affermare che l’azione responsabile dei leader assicurerà un impatto positivo delle nuove tecnologie sulla società”.

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