E-HEALTH

Intelligenza artificiale al servizio della Sanità, così i dati dei pazienti “viaggiano” in sicurezza

Presentata al Digital Tree di Genova Patient Voice, piattaforma digitale firmata Microsoft e Softjam: consente raccolta e analisi dei big data di pazienti affetti da Crohn e colite ulcerosa

Pubblicato il 16 Lug 2018

intelligenza-artificiale

E-health, nasce Patient Voice, prima piattaforma digitale che consente la gestione e la condivisione dei dati clinici ed esperienziali dei pazienti affetti da malattie croniche intestinali (come Crohn e colite ulcerosa). Centrato sull’utilizzo di intelligenza artificiale e cognitive computing, il progetto è stato realizzato da Softjam e Microsoft con il coinvolgimento di Takeda, associazioni di pazienti e Federazione europea delle associazioni di colite ulcerosa e crohn: la piattaforma sarà attiva in autunno, ma il format è già replicabile per altre patologie e base per altri progetti estesi.

Presentata a Genova nel corso di Digital Tree, polo innovativo nato grazie a un bando pubblico-privato in collaborazione col Comune, la piattaforma consente raccolta e archiviazione di informazioni fornite dai pazienti e la loro condivisione e valutazione da parte delle organizzazioni di riferimento e degli operatori sanitari al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti, in totale sicurezza.

L’intelligenza artificiale gioca un ruolo chiave: dalla raccolta e dall’analisi dei dati che i pazienti condividono tramite app, infatti, la piattaforma, basata su Microsoft Azure, è in grado di verificare l’andamento della salute degli stessi e offrire di conseguenza consigli “intelligenti” e personalizzati  per migliorare la qualità della loro vita.

“La salute digitale al servizio del paziente è da sempre elemento centrale nell’impegno di Microsoft per sostenere l’innovazione nella eHealth – ha detto Elena Bonfiglioli, Managing Director Health and Life Science Emea -. La democratizzazione dell’intelligenza arificiale genera benefici concreti per tutti i cittadini, sia in termini di efficacia del servizio al paziente, sia in termini di efficienza del Servizio Sanitario. Il nuovo progetto realizzato con Softjam e Takeda, in particolare, è un ulteriore esempio di come la tecnologia possa migliorare la qualità della vita dei pazienti offrendo loro un servizio a valore”.

“La sanità non è più sostenibile oggi – spiega Andrea Pescino, AD di Softjam –  e tutto il mondo si sta orientando verso la Value Based HealthCare, assistenza sanitaria basata sul valore, un modello di erogazione dell’assistenza sanitaria finalizzata a migliorare gli esiti di salute dei pazienti, ottimizzando le risorse. La centralità del paziente è la strategia Value Based HealthCare che prevede programmi innovativi in grado di valutare il percorso terapeutico nella sua complessità, in un’ottica di integrazione, sostenibilità e beneficio”.

Molteplici le ricadute di una piattaforma come Patient Voice. “Le associazioni di pazienti si stanno rendendo conto di quanto sia utile unire le forze – dice Luisa Avedano, Ceo Efcca -. Abbiamo bisogno di questi dati per fare pressione a livello politico sia nazionale sia internazionale, abbiamo bisogno dei dati per avere un quadro per fascia di età, per tipo di malattia e per avere uno screening di quello che accade alla persona, cosa che può aiutare ad affrontare la malattia in maniera più personalizzata”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati