L’ANALISI

Intelligenza artificiale, entro il 2027 sarà l’indicatore economico dei poteri nazionali

È quanto prevede Gartner nel delineare le principali sfide e i trend dei prossimi anni. “L’AI sarà la tecnologia chiave sia nel settore privato sia in quello pubblico. E va integrata nella pianificazione a lungo termine in qualità di catalizzatore per l’aumento della produttività e della crescita della digital economy”

Pubblicato il 30 Ott 2023

intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è ormai entrata a tutti gli effetti nel futuro delle nostre economie e società, e non solo come applicazione tecnologica, ma come indicatore di successo di un’impresa o di un sistema-Paese. A questa rivoluzione ha contribuito in modo decisivo l’intelligenza artificiale generativa, a tal punto che, nel 2027, il valore di produttività dell’Ai sarà riconosciuto come indicatore economico primario del potere di uno Stato. Lo afferma la società di ricerche Gartner in un nuovo report in cui traccia i principali trend del mondo Ai per il 2024 e oltre.

Queste “previsioni strategiche” si basano su come la Gen Ai ha cambiato il modo di pensare dei dirigenti esecutivi: adesso l’Ai è tra i fattori cruciali per dar vita a un’organizzazione più flessibile e meglio preparata per il futuro.

L’Ai generativa al centro di ogni decisione strategica

Questo è il primo anno in cui la Gen Ai si ritrova al centro di ogni decisione strategica: ogni altra innovazione guidata dalla tecnologia è stata spinta fuori dai riflettori, evidenziano gli analisti di Gartner.

I governi nazionali hanno un forte impegno nei confronti dell’Ai e stanno dando priorità a strategie e piani che riconoscono l’intelligenza artificiale come tecnologia chiave sia nel settore privato che in quello pubblico. L’incorporazione dell’Ai nella pianificazione nazionale a lungo termine viene rafforzata attraverso l’attuazione di atti e regolamenti per sostenere le iniziative di Ai.

“L’implementazione a livello nazionale consoliderà l’Ai come catalizzatore per migliorare la produttività per rafforzare l’economia digitale”, afferma Daryl Plummer, Distinguished Vp analyst di Gartner. “L’implementazione di successo di iniziative di intelligenza artificiale su larga scala richiede il supporto e la collaborazione di diverse parti interessate e ha quindi grande capacità di mobilitare le risorse nazionali”.

L’Ai aiuterà a modernizzare l’It riducendo i costi

Tra le altre previsioni, Gartner prevede che, entro il 2027, gli strumenti Gen Ai saranno utilizzati per spiegare le applicazioni aziendali legacy e creare sostituzioni appropriate, riducendo i costi di modernizzazione del 70%.

“La maturità dei modelli di linguaggio di grandi dimensioni (Llm) offre ai Cio l’opportunità di trovare un meccanismo credibile e tanto atteso per modernizzare le applicazioni aziendali legacy in modo conveniente”, sottolinea Plummer.

Un altro vantaggio dell’Ai generativa, che sarà visibile già dal 2026, è la creazione dei digital charisma filters, ovvero programmi capaci di intervenire sui testi che le persone creano in modo da rendere la comunicazione efficiente anche rispetto al contesto sociale e culturale cui si rivolge. Lo userà il 30% delle risorse umane e permetterà di migliorare il percorso professionale delle persone, nonché la capacità di attrarre talenti su scala globale.

Gen AI: la disinformazione costerà alle imprese 30 miliardi

Al tempo stesso, di qui al 2028, la spesa delle imprese per combattere la disinformazione supererà i 30 miliardi di dollari, cannibalizzando il 10% dei budget di marketing e cybersicurezza per combattere una minaccia che è multifronte.

La disinformazione più efficace influenza i meccanismi decisionali degli esseri umani e delle macchine e può essere estremamente difficile da rilevare e neutralizzare, osserva Gartner. La disinformazione presenta minacce in tre diverse aree funzionali: sicurezza informatica, marketing e intelligenza artificiale.

“La rapida ascesa dell’intelligenza artificiale generativa ha dato urgenza alle iniziative delle autorità di regolamentazione, che puntano i riflettori sulla disinformazione come uno dei rischi associati all’aumento del potere e della disponibilità della Gen Ai anche agli attori malevoli”,  commenta Plummer. Avere in atto strumenti e tecnologie per combattere questi rischi darà alle imprese un vantaggio competitivo.

Gartner pensa anche che, entro il 2027, il 45% dei responsabili aziendali della sicurezza delle informazioni (Ciso) espanderà il proprio mandato oltre la sicurezza informatica, a causa della crescente pressione normativa e dell’espansione della superficie di attacco. Ciò porterà a un’unificazione delle responsabilità e della gestione della cybersicurezza e delle risorse digitali a vantaggio dell’efficacia del security management e della reazione agli incidenti.

Più talenti per l’Ai. E più sindacati per proteggere il lavoro

Un altro macro trend individuato riguarda di nuovo i talenti: entro il 2027, il 25% delle aziende Fortune 500 recluterà attivamente persone con abilità neurodivergenti (autismo, Adhd, dislessia) per migliorare le prestazioni aziendali. “Le organizzazioni che assumono e mantengono talenti neurodivergenti sperimenteranno un maggiore coinvolgimento dei dipendenti, produttività e innovazione in tutta la forza lavoro”, afferma Plummer.

Al tempo stesso, la massiccia diffusione dell’intelligenza artificiale e, in particolare, dell’Ai generativa, aumenterà l’insicurezza dei talenti, facendo salire la partecipazione dei lavoratori ai sindacati (+1000% di qui al 2028, secondo Gartner). Le aziende che adottano la Gen Ai e non comunicano in modo chiaro ai loro dipendenti quali saranno gli impatti eventuali sul loro lavoro subiranno tassi di turnover del 20% più alti.

Gartner si riferisce ai knowledge workers, mentre per quel che riguarda i lavoratori delle fabbriche le aziende soffriranno di una crescente difficoltà a reperire risorse. La robotica verrà in aiuto: entro il 2o28, ci saranno più robot smart che operai nelle aziende della manifattura, della vendita al dettaglio e della logistica.

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