IL REPORT ANITEC-ASSINFORM

Intelligenza artificiale, in Italia mercato a 422 milioni

Si salirà a 700 milioni nel 2025. Crescita del del 22% anno su anno. Il 6,2% delle imprese utilizza sistemi di AI, la media Ue è dell’8%. La percentuale di piccole imprese si attesta al 5,3% a fronte del 24,3% delle grandi. Il presidente Marco Gay: “Pnrr occasione strategica”. Via al roadshow con Piccola Industria

Pubblicato il 09 Feb 2023

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L’intelligenza artificiale è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti.

Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’AI rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Istat del 2021, solo il 6,2% delle imprese ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea; in particolare, la percentuale di piccole imprese si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Positivo però l’aumento che, secondo dati Ocse, continuano a registrare gli investimenti in capitale di rischio, la ricerca e il numero di talenti riferiti all’intelligenza artificiale, pur se, anche in questo caso, molto inferiori a paesi limitrofi come Germania o Francia.

I dati Anitec-Assinform

Secondo Anitec-Assinform, l’associazione che in Confindustria raggruppa le aziende Ict, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e raggiungerà i 700 milioni nel 2025, con un tasso di crescita medio annuo del 22%. L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano.

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Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’AI resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’AI.

“Gli investimenti negli abilitatori di trasformazione digitale, come l’Intelligenza Artificiale, sono vitali per l’innovazione, per sostenere la resilienza delle imprese e abilitare nuovi modelli di business nonché trasformare filiere ed ecosistemi in tutti i settori – spiega Marco Gay, presdente di Anitec Assinform – I Digital Enabler, da un lato, consentono alle imprese di conoscere e monitorare al meglio i processi e, dall’altro, di produrre prodotti evoluti e con nuove funzionalità grazie a una profonda integrazione tra fisico e digitale. Le pmi rappresentano il 99% del nostro tessuto imprenditoriale, ma investono ancora troppo poco nel digitale, con una crescita inferiore rispetto ad altri segmenti business: dobbiamo cogliere questo momento e le opportunità del Pnrr per spingere l’acceleratore sull’innovazione, per recuperare punti di produttività, rafforzare le nostre filiere industriali e restare leader industriali nel mondo. Siamo convinti che partendo dal territorio, dal confronto diretto e concreto tra e con le piccole e medie imprese si possa fare la differenza e incoraggiare un’adozione consapevole dell’AI”.

Il roadshow di Anitec-Assinform e Piccola Industria

Intanto a Verona la prima tappa del roadshow con Confindustria Veneto e Confindustria Verona “l’Intelligenza Artificiale a servizio delle pmi: use cases e ambiti di sviluppo”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub. Si tratta di un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Saranno le imprese stesse, a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’AI in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.

“L’intelligenza artificiale applicata all’impresa, nell’immaginario comune, è spesso associata ad attività legate ai giganti del settore tech – dice ha dichiarato Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria di Confindustria – È invece importante comprendere come questa disciplina sia alla portata di tutte le imprese. Infatti, può essere applicata in ogni realtà industriale, a prescindere dalla dimensione, e assicurare benefici in termini di minori costi e maggiore efficienza, contribuendo anche al raggiungimento di criteri Esg sempre più richiesti dal mercato e dagli investitori. Per cogliere questa opportunità è necessario però supportare le nostre Pmi nella transizione digitale – ha osservato il leader delle pmi. Si tratta di un processo complesso, elaborato attraverso tecnologie interdipendenti e soprattutto competenze, attitudine mentale e capacità di trasformarsi. In questo quadro, poi, il ritardo italiano in termini di professionisti e studenti in materie Stem  un gap che non possiamo più permetterci e che rischia di pesare sempre di più sullo sviluppo e la crescita del Paese, sottraendo alle imprese il capitale umano necessario per essere competitive”.

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