LA RICERCA

Intelligenza artificiale promossa dalle aziende: “Apre opportunità di business”

I dati dell’osservatorio Aixa Survey: per il 71% dei manager l’AI è la tecnologia più promettente per la crescita. Soltanto il 7% teme che possa causare la perdita di posti di lavoro. Ma il 51% del campione non sa ancora bene come utilizzarla

Pubblicato il 26 Lug 2023

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In Italia il 71% dei manager vede l’intelligenza artificiale (Ai) come la più importante opportunità di sviluppo del proprio business. Ma la maturità operativa non è ancora a pieno regime nelle nostre imprese. È quanto rivela l’anteprima dei risultati di Aixa Survey, il sondaggio condotto in occasione della nuova edizione di Aixa – Artificial intelligence expo of applications.

Il sondaggio online è stato condotto da Business InternationalFiera Milano per analizzare la percezione e i possibili impatti dell’adozione di applicazioni di Ai all’interno dell’impresa contemporanea. L’analisi sarà presentata nella sua versione integrale in occasione della sesta edizione di Aixa il prossimo 8 e 9 novembre presso l’Allianz MiCo di Milano.

Il sondaggio sull’Ai: opportunità da non perdere

Da questi primi dati risulta chiaro come la consapevolezza dei manager italiani nei confronti delle potenzialità delle applicazioni di intelligenza artificiale abbia ancora della strada da fare. Se, infatti, 3 intervistati su 4 le vedono come un’opportunità da non perdere, è altrettanto evidente che solo un C-level su 5 (20%) la consideri un aiuto fondamentale alle proprie attività di business quotidiane, sottolineando, in questo modo, come siano ancora poche le aziende che hanno adottato questa tecnologia in maniera strutturata ed efficace all’interno dei propri processi operativi.

Le risposte dei professionisti interpellati sottolineano anche come le discussioni sui timori che l’Ai possa sostituirsi agli esseri umani in ambito lavorativo siano state invece accantonate, con solo il 7% dei rispondenti che afferma di temere che questo possa accadere.

Il rischio cyber è sottovalutato

La criticità più grande nel livello di maturità di approccio e adozione dell’Ai da parte dei manager italiani, infine, si riscontra in una forte sottovalutazione del rischio cyber connesso alle applicazioni di intelligenza artificiale, su cui sicuramente le aziende dovranno iniziare a porre maggiore attenzione anche attraverso programmi mirati di formazione specializzata.

Passando dalla teoria alla pratica e dalla percezione in fase di approccio alla valutazione concreta in base all’utilizzo, gli intervistati si dividono sostanzialmente in due grandi branche: chi usa l’intelligenza artificiale a pieno regime e chi non la usa per niente o non ha ancora capito come usarla.

L’Ai è nei progetti strategici solo nel 19% dei casi

Se per il 31% dei manager italiani, infatti, l’Ai gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del business della propria azienda, per il 51%, invece, questa tecnologia non ricopre alcun valore strategico o comunque non è stato ancora compreso a pieno come sfruttarla, sottolineando ancora una volta quanto lavoro ci sia da compiere tanto a livello formativo, quanto a livello operativo e probabilmente anche culturale e strategico nelle nostre imprese.

Nonostante questo, però, un segnale positivo per il mercato italiano arriva dagli early-stage adopter. Il 19% dei C-level italiani, infatti, conferma di avere iniziato un percorso di digital transformation che, anche se ancora in fase iniziale, ha comunque l’obiettivo di imparare a sfruttare al meglio le potenzialità dell’intelligenza artificiale per far crescere e sviluppare il proprio business.

L’ecosistema dell’Ai

Pensata come il più grande e interattivo luogo d’incontro dell’innovazione italiana, nel quale esperti, accademici, manager e istituzioni nazionali e internazionali si confrontano sui principali temi che guidano il settore verso uno sviluppo e una crescita condivisa, quest’anno Aixa, anche attraverso la presentazione finale dell’analisi delle evidenze che emergeranno dal sondaggio, cercherà di mettere a confronto non solo le visioni innovative di un settore in costante evoluzione, ma anche le reali opportunità che possono derivare da un’adozione concreta di questa tecnologia. L’Ai sarà resa tangibile nel corso dell’evento attraverso la presenza di un’area espositiva aumentata, dove i visitatori potranno toccare con mano progetti e case study di successo, e anche dalla collaborazione continua con veri e propri network del fare, che ogni giorno lavorano per supportare e promuovere una nuova cultura dell’innovazione nell’industria italiana e che da anni sono al fianco della kermesse per sostenerne l’attività.

Anche quest’anno, infatti, l’esposizione delle applicazioni di intelligenza artificiale al servizio dell’impresa contemporanea annovererà tra gli altri il patrocinio di enti come Assintel e Anitec-Assinform, oltre che dell’Istitut EuropIA. New entry di questo ecosistema dell’innovazione, inoltre, è la Fondazione Ateneo Impresa. L’istituzione non profit nata a Roma nel 1990, insieme alla sua The Artificial Intelligence School, infatti, ha deciso di sostenere la manifestazione al fine di rafforzare la sua promozione nei confronti di una sempre migliore conoscenza dell’Ai Management, consentendo, in questo modo, a studenti e professionisti di rimanere al passo con i tempi e, soprattutto, con le competenze necessarie per avere successo nel mercato del lavoro del futuro.

Esperti a confronto

Come sempre, obiettivo concreto del Summit sarà dare vita a momenti di discussione e confronto sulla corretta adozione di questa tecnologia, soprattutto quando si parla di implementazione aziendale o di miglioramento dei processi industriali. In questo senso, ad animare la conversazione guidata da Gian Luca Comandini, già Forbes100 under 30, docente, imprenditore e innovatore e chairman dell’evento, ci saranno diversi i relatori di alto profilo internazionale.

Tra gli altri, Massimo Chiriatti, Cto Lenovo, tecnologo, saggista, che cercherà di definire il ruolo e la dimensione dell’Ai in un contesto in continua trasformazione, offrendo anche alcuni spunti di visione futura sul rapporto tra intelligenza artificiale, esseri umani e mondo lavorativo.

Guido Lobrano, direttore generale per l’Europa, Iti – The Information technology industry council, che analizzerà le prospettive dell’industria sull’approccio legislativo dell’Ue all’intelligenza artificiale, cercando di delineare gli elementi chiave dell’Ai Act e analizzandone aspetti positivi e negativi, norme specifiche per gli “usi ad alto rischio” e nuovi obblighi per le imprese, con anche un approfondimenti sugli impatti delle applicazioni di intelligenza artificiale in ambito cybersecurity e competitività.

Stefano Quintarelli, informatico, imprenditore e gestore di fondo di venture capital, spiegherà come i governi e le aziende dovranno collaborare sempre di più per stimolare la crescita e l’acquisizione di nuove competenze specialistiche e anche l’importanza e il valore di un’etica nell’utilizzo di questa nuova tecnologia.

Nicola Gatti, Professore associato e direttore dell’Osservatorio Artificial intelligence, Politecnico di Milano, mostrerà come gli investimenti prodotti dal Pnrr potranno generare importanti opportunità per le imprese del manifatturiero italiano e come le nuove politiche industriali di filiera per la trasformazione dei processi produttivi potranno consentire una nuova accelezione delle aziende del settore.

Aixa si terrà in contemporanea a BizBang Show – Digital transformation made simple – l’evento dedicato alla digital transformation ed ai suoi attori principali –, OnMetaverse Summit – la tech conference internazionale su creatività, design e business del Metaverso e Web3 – e Smxl Milan – l’appuntamento più atteso sul futuro del marketing digitale.

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