IGF 2014

Internet, Boldrini: “Assenza di regole non è sinonimo di libertà”

La presidente della Camera apre l’edizione 2014 del Governance Forum Italia: “La Rete è uno strumento unico, ma va regolamentato”. E sulla Dichirazione dei diritti di Internet dice: “Vorremmo che diventi punto di riferimento per Onu e Ue”

Pubblicato il 25 Nov 2014

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“Internet non è uno dei tanti mezzi ma rappresenta qualcosa di unico. Proprio per questo credo sia utile che il Parlamento se ne occupi: è uno strumento di partecipazione” ma “si pone il problema di regolamentarlo perché è evidente che la mancanza di principi e di riferimento non equivale alla libertà”. Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, aprendo l’Internet Governance Forum Italia 2014 a Montecitorio.

Gli stessi concebbti Boldrini li ha ribaditi in un intrevento pubblicato oggi su La Stampa. Dentro la Rete “passano il lavoro, lo studio, i commerci, il tempo libero, le amicizie. Ci passano straordinarie opportunità di crescita sociale e civile, lotte per la libertà e la democrazia – scrive la presidente della Camera – Ma anche rischi di cyberbullismo per i ragazzi o di insulti e molestie per le donne. Ci passa la vita, in una parola, una vita sempre meno virtuale. E una politica che non si occupi di temi che riguardano tutti approfondisce ancora di più il solco che la separa dalla società”.

“Per questo la Camera dei deputati ha deciso di occuparsene”, spiega ancora Boldrini, con una commissione di 13 esperti, coordinati dal professor Rodotà, e di 10 deputati: “C’è già una bozza di Dichiarazione dei diritti di Internet che enuncia il principio di “neutralita'” e “il diritto di accesso”.

“Vorremmo – evidenzia infine – che questo lavoro della Camera diventasse, nelle mani del nostro governo, una proposta da portare all’Unione europea e alle Nazioni Unite. Se Internet è per definizione sovrannazionale, sovrannazionali dovranno essere anche le regole della ‘cittadinanza digitale’. L’Italia e le sue istituzioni possono dare una spinta rilevante a questa nuova Costituzione internazionale”.

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