PREVISIONI

IoT, Gartner: 25 miliardi di oggetti connessi nel 2020

Smart glass, connected cars, sensori biometrici e cucine connesse tra i settori in forte sviluppo. La spesa più alta nei device per la salute. Ma non esistono ancora tecnologie e provider dominanti né standard: le aziende si assicurino che i loro progetti IoT siano future-proof

Pubblicato il 25 Feb 2015

Patrizia Licata

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Gartner traccia il futuro della Internet of Things (IoT), definendo dimensioni e caratteristiche di un mercato destinato a una forte espansione. La società di ricerche prevede che nel 2015 saranno in uso 4,9 miliardi di “cose connesse”, un incremento del 30% rispetto al 2014. Nel 2020 gli oggetti connessi in uso diventeranno 25 miliardi. L’impatto e le trasformazioni innescate dalla IoT saranno evidenti in tutte le aree della società e in ogni segmento industriale.

Il settore che guiderà il mercato in termini di spesa è quello della salute e fitness, dove quest’anno si spenderanno 3 miliardi di dollari, che diventeranno 37 nel 2020. Seguono i device per la sicurezza della casa (1,2 miliardi di spesa nel 2015, 8,8 miliardi nel 2020) e poi l’infotainment per le automobili, l’automazione domestica e i device per regolare i consumi energetici. In totale quest’anno la spesa mondiale per i device della IoT supererà i 5 miliardi di dollari, ma nel 2020 salirà a oltre 64 miliardi.

Tra le previsioni di Gartner sui device per il mercato consumer, spicca il ruolo degli head-mounted display (Hmd), i visualizzatori 3D personali come i Google Glass, basati su tecnologie come la realtà virtuale e la realtà aumentata. Entro il 2018, saranno stati venduti oltre 25 milioni di Hmd e questo vuol dire che i device immersivi e i mondi virtuali non saranno più una nicchia ma entreranno nel mainstream. Per Gartner, l’interesse verso i device Hmd sarà tale che la loro tecnologia sarà usata in numerose applicazioni sia per il mercato consumer che business: ora gli Hmd sono usati prevalentemente in settori specialistici, come la progettazione industriale o l’addestramento militare, ma presto saranno pesentati come occhiali alla moda e adatti alla vita di tutti i giorni. L’adozione sarà trainata dall’abbinamento con contenuti di realtà aumentata o mondi virtuali accattivanti.

Non che manchino dei freni all’adozione e a un’esperienza utente pienamente soddisfacente, come la mancanza di servizi software maturi e i timori legati alla privacy dei dati, aggiunge Gartner. Perciò la tecnologia degli Hdm non avrà la stessa velocità di adozione registrata per gli smartphone.

Altro settore in forte sviluppo è quello dei sensori biometrici: entro il 2016, ne saranno dotati il 40% degli smarphone in vendita, prevede Gartner. La scansione delle impronte digitali sarà la loro principale funzionalità, ma ci saranno altre applicazioni biometriche possibili, come l’autenticazione facciale, dell’iride, della voce e delle vene della mano (applicazioni che resteranno tuttavia di nicchia). Anche i wearables saranno dotati di tecnologie di rilevamento biometrico; avranno bisogno però di passare i dati agli smartphone per la lettura e l’autenticazione.

Ancora, entro il 2020, ci saranno in strada 250 milioni di veicoli connessi e questo attiverà nuovi servizi a bordo e funzionalità di guida. Nei prossimi cinque anni, la quota di nuovi veicoli dotati di funzionalità legate alla connessione Internet salirà enormemente, rendendo le connected cars uno dei principali elementi della IoT.

Di qui a cinque anni, anche gli ambienti della casa connessi avranno un ruolo: la cucina connessa garantirà almeno il 15% di risparmi all’industria alimentare, grazie all’analisi dei Big data. Di connected kitchen, osserva Gartner, si parla meno che di altre aree della IoT ma i benefici che produrrà saranno consistenti per diversi settori, dal retail alla sanità all’assicurativo, oltre a garantire diverse opportunità di business digitale su vari livelli della supply chain dell’industria alimentare e dei servizi alimentari retail. Per esempio, una raccolta di dati in tempo reale ottenuta grazie ai sensori e relativa agli ingredienti presenti in cucina permette la generazione automatica di liste della spesa.

Quanto alle piattaforme tecnologiche per la IoT, fino a tutto il 2018 non ci sarà un ecosistema prevalente e le aziende It dovranno mettere insieme soluzioni di diversi provider. Spiega Gartner: anche se diverse aziende stanno costruendo i loro ecosistemi IoT, non esiste ancora un insieme coerente di modelli tecnici o commerciali per la IoT. Gli standard devono ancora essere definiti e mancano anche dei provider di servizi tecnologici dominanti nel settore. “Molti standard ed ecosistemi per la IoT sono ancora in fase di sviluppo e alcuni dei vendor e degli ecosistemi potrebbero non riuscire ad affermarsi”, conclude Gartner. “I Cio dovranno assicurarsi che il loro system integrator di riferimento abbia una strategia che renda i loro progetti nella IoT a prova di futuro. Questo è particolarmente importante se tali progetti rigurdano infrastrutture che sono destinate a restare per decenni”.

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