Ispezioni per i Giudici di Pace. Pizzetti: “Troppe fughe di dati”

“Pc senza password, informazioni su provvedimenti accessibili a chiunque: così si viola la privacy dei cittadini”

Pubblicato il 24 Set 2009

Il Garante della privacy Francesco Pizzetti ha disposto
un’attività ispettiva sul sistema di ricerca dati del Giudice di
pace.

La situazione sembra fuori controllo: “Pc senza password,
sicurezza dei dati violata, informazioni accessibili a chiunque”,
riferisce Laura Martellini del Corriere della Sera. Gli ispettori
del Garante della Privacy negli uffici del Giudice di pace civile
“dovranno verificare, capire, stabilire il da farsi per evitare
che da un computer, senza l’uso di alcuna password, sia possibile
spiare i ricorsi, i provvedimenti, le cause che riguardano un
qualsiasi cittadino”.

La decisione della massima autorità in tema di protezione dei dati
personali nasce dalla “denuncia dell’associazione Primoconsumo
rilanciata dal Corriere della Sera”, continua la Martellini.
“Il nuovo sistema operativo”, spiega il professor Pizzetti,
“ci è stato fornito dal ministero, è un software a carattere
nazionale che dovrebbe essere rispettoso della privacy e fare in
modo che solamente l’interessato possa entrare in possesso dei
dati che lo riguardano”.

Ma non è così, aggiunge la Martellini, e il Garante si dice
“molto preoccupato”, perché la Giustizia non deve essere solo
“giusta” ma anche “sicura”. “E’ usare un eufemismo dire
che al tribunale civile la situazione lascia molto a desiderare”,
continua Pizzetti. Sembra assurdo, ma mancano, nonostante le
reiterate richieste al ministero, le risorse e i mezzi per attuare
misure basilari come “la chiusura a chiave degli armadietti,
l’aumento del personale addetto al controllo, il back-up dei
documenti per evitare la loro cancellazione”, e ancora “l’uso
di password, di una smart card, la rintracciabilità degli
accessi”, riferisce la Martellini. Quello del Giudice di pace è
un settore “ad alto rischio”, spiega il Garante della Privacy
sulle pagine del Corriere della sera.

“E’ vero che le cause in discussione sono di minore entità, ma
coinvolgono una quantità tale di cittadini che le misure di
sicurezza devono essere significative”. L’eliminazione delle
password dai terminali del Giudice di pace è stata decisa per
sveltire lo smaltimento delle pratiche, ricorda la Martellini, ma
Pizzetti non ha dubbi.

“Se la mancanza di un filtro d’accesso nei computer del giudice
può far comodo per fare più in fretta, dal mio punto di vista
può non essere piacevole per un avvocato sapere che un suo collega
può ficcare il naso in tutte le sue pratiche. Anche questo genere
di privacy va tutelato”.

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