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Italia in frenata sul fronte innovazione. Ma il trend è europeo

L’Assirm Innovation Index registra crescita zero dopo la super-performance del 2017. Risultati con il segno meno per Germania e Gran Bretagna. “Serve sostenere la ricerca e le scelte innovative per non perdere quanto si era acquisito”

Pubblicato il 05 Dic 2018

MatteoLucchi_PresidenteAssirm1

Italia in frenata sul fronte innovazione. Emerge dall’Assirm Innovation Index aggiornato al secondo trimestre 2018 che fotografa il nostro Paese bloccato dopo lo slancio che aveva caratterizzato tutto il 2017. Il risultato italiano è in ogni caso tra i migliori in Europa che registra complessivamente un forte calo nelle dinamiche alla base dell’innovazione.

“Il Q2 in Italia – annota Maurizio Pessato, vicepresidente vicario di Assirm – è caratterizzato dai mesi post elettorali, due dei quali trascorsi senza governo, che hanno avuto una non piccola incidenza nel quadro complessivo che caratterizza la propensione all’innovazione”. In questo panorama si configura la necessità per il sistema-Paese di “sostenere assolutamente la ricerca e le scelte innovative per non perdere quanto si era acquisito, pur lentamente, negli ultimi anni”.

Il trend di rallentamento, già intrapreso a partire dalla fine del 2017, si posiziona su un valore di 6,8, risultato raggiunto già nel I trimestre 2018. L’Italia nel secondo trimestre 2018 si è assestata infatti su un punteggio neutrale di 0, dopo uno slancio presente dalla prima metà del 2017 (l’anno scorso l’Italia è passata da un punteggio 3,6 del primo trimestre, a 4,2 nel secondo, 5,6 nel terzo e 6,4 nel quarto).

“Si può parlare quindi di una condizione di stabilità dell’indice per l’Italia, dopo un periodo di costante crescita – spiega l’associazione delle aziende di ricerche di mercato -. Le cause vanno ricercate in un brusco calo delle esportazioni e delle criticità relative alla fiducia delle imprese, testimoniato dal calo del Business Confidence Index verificatosi all’inizio dell’anno”.

Tornano a crescere invece gli investimenti, dopo un calo riscontrato nel primo trimestre 2018. Si tratta però di un risultato tra i migliori registrati in questa nuova rilevazione.

L’Indice evidenzia comunque un secondo trimestre del 2018 come tra i più negativi degli ultimi anni in termini di dinamica d’innovazione anche per gli altri Paesi europei. Fanno eccezione Grecia (che cerca di ridurre il proprio gap registrando un valore di +1,5) e Spagna (che ha un trend positivo, lento ma costante con un punteggio di +0,5). Particolarmente colpita la Gran Bretagna (-2,9) che, a causa di un forte calo di investimenti ed esportazioni – cede il podio alle spalle di Svezia (-1,5), Germania (-1,3) e Paesi Bassi (-1,8). Sul breve periodo, nonostante il calo verificatosi nell’ultimo trimestre, il Portogallo rimane il Paese ad avere avuto il maggior slancio in termini di sviluppo della dinamica d’innovazione.

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