Alla presenza di oltre 50 rappresentanti di aziende ed enti italiani con interessi in Israele, il Primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno dato il via a Palazzo Piacentini al primo Forum economico per le imprese italiane, evento che ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione sul piano economico tra i due Paesi e consolidarne la cooperazione industriale, tecnologica e scientifica.
Al centro del dibattito temi come sicurezza, energia, digitalizzazione, salute, risorse idriche, agricoltura e innovazione, per rafforzare un rapporto industriale di grande importanza strategica. Tra gli argomenti di discussione, inoltre, la centralità della transizione green attraverso le energie rinnovabili e l’innovazione tecnologica applicata all’industria.
Manifattura italiana e tecnologie israeliane
Italia e Israele vantano una naturale complementarietà: la forte vocazione manifatturiera italiana unita all’avanguardia delle tecnologie israeliane. Sempre più aziende italiane, infatti, partecipano a importanti gare, pubbliche e private, nel contesto anche dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica che ha finanziato oltre 200 progetti di interesse comune.
“Italia e Israele possono dare una risposta congiunta alle nuove sfide globali poiché godono di relazioni bilaterali profonde e solide, costruite su basi di amicizia, con una condivisione di valori e una forte cooperazione scientifica, tecnologica e industriale. Il destino dell’Europa si gioca nel Mediterraneo e i nostri Paesi insieme possono indicare la strada da percorrere anche perché hanno sistemi economici e produttivi complementari, particolarmente congeniali per affrontare le nuove frontiere tecnologiche” ha dichiarato il ministro Urso.
Interscambio commerciale per 4 miliardi di euro nel 2021
Nel 2021, l’interscambio commerciale tra Italia e Israele si è attestato a 4 miliardi di euro, con esportazioni italiane pari a 3,1 miliardi (+25,9%) e importazioni pari a 910 milioni di euro. Tra i principali settori: macchinari, prodotti manifatturieri, prodotti alimentari, articoli in gomma e materie plastiche, prodotti chimici, materie plastiche, computer e apparecchi elettronici.
Cetif-Cattolica: al via il primo master fra Italia e Israele
Intanto sul fronte della formazione, il Master di Cetif-Università Cattolica del Sacro Cuore in “Financial Innovation: fintech, AI, blockchain, cybersecurity e metaverso” si rinnova per formare i profili professionali tra i più richiesti dall’ecosistema finanziario. Con tassi di placement di oltre il 90% per la versione postgraduate e tassi di gradimento oltre il 92% per la versione executive, il Master è da quest’anno il primo percorso universitario che vede la partecipazione attiva di visiting professor, startupper e imprenditori israeliani; i professionisti della Startup Nation aggiungeranno valore al percorso formativo attraverso la loro profonda cultura e visione sull’innovazione digitale e offriranno agli studenti la possibilità di estendere il proprio network anche grazie a study tour in Israele.