AGENDA DIGITALE

Italia Login, Barberis: “Mobilitare tutte le risorse della PA”

Il consigliere per l’Innovazione di Palazzo Chigi sui social: “Daremo ai cittadini una casa online accessibile e facile da usare. Ma imprese e startup facciano la loro parte”

Pubblicato il 23 Feb 2015

F.Me.

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Mobilitare tutte le risorse della PA per realizzare il sistema operativo dell’Italia Digitale ovvero Italia Login. L’appello arriva via Twitter da Paolo Barberis, consigliere per l’Innovazione della Presidenza del Consiglio dei ministri che spiega cosa sarà Italia Login e come fare per renderlo un progetto vincente.

Italia Login andrà a coinvolgere 20 milioni di italiani e in questo senso – twitta Barberis – “è fondamentale ruolo di imprese e startup” che si devono dare obiettivi chiari. E Italia Login non sarà il solito “portalone unico ma un vero e proprio ecosistema di sviluppo dell’Italia Digitale”, “il framework per dare a tutti i cittadini una casa online uguale, accessibile e facile da usare” . Una casa che sarà, sì, disegnata dallo Stato ma che sarà sviluppato dalle imprese e usato da cittadini che finalmente torneranno al “centro”.

Un progetto – Italia Login – he innescherà un meccanismo virtuoso di innovazione che però va, in qualche modo, agevolato. Come ? Creando “zone franche per l’innovazione” in grado di “rendere l’Italia competitiva subito”.

I concetti espressi via Twitter Barberis li ha elencati anche in occasione del convegno organizzato da CorCom sullo Spid. “La filosofia dello Spid è quella dell’interoperabilità per il cittadino – aveva evidenziato – La rete dei servizi deve diventare sempre più simile alle tecnologie che utilizziamo tutti i giorni, senza le complicazioni che spesso sanciscono il fallimento di un’iniziativa. La sfida che siamo chiamati a raccogliere è quella del mobile. Dobbiamo immaginare le tendenze per i prossimi 10 anni, trovare soluzioni con una probabilità di sopravvivenza alta”.

“La prospettiva dalla quale partire per mettere a punto un accesso digitale ai servizi efficiente – proseguiva Barberis – è il punto di vista del cittadino: Spid deve andare verso una semplificazione del dominio federato, immaginando quale sarà la forma dei servizi del futuro”.

Il ragionamento di Barberis parte dal presupposto che non è detto che il termine “sicurezza” sia in contrapposizione con il concetto di “facilità di accesso”. “Chi si occupa di security deve fare lo sforzo mentale di passare dalla contrapposizione sicuro-facile a quella passato-futuro. Il vero punto da mettere sul tavolo oggi è la facilità di memorizzazione delle credenziali, ponendosi dal punto di vista di chi utilizzerà i servizi. Per giustificare la necessità di modificare la password continuamente, ad esempio, si dice che è una misura imposta dall’Europa. Ma se si tratta di una precauzione inutile, bisogna andare in Europa e porre il problema. Perché si rischia di allontanare gli utenti senza ottenere più sicurezza”.

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