E-GOV

L’Agid rottama la Pec di Brunetta, arriva lo standard unico per tutti

L’82% degli utenti non ha mai inviato una e-mail. Troppo alti i costi di gestione. L’Agenzia: “Così recuperiamo 19 milioni da reinvestire nel piano Crescita Digitale”

Pubblicato il 17 Dic 2014

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Va in pensione la Cec-Pac, il servizio gratuito di Posta elettronica certificata lanciato nella primavera del 2010 dall’allora ministro della PA, Renato Brunetta, per agevolare le comunicazioni tra cittadini e PA. A darne notizia l’Agenzia per l’Italia digitale. “Il servizio di Postacertificat@ (Cec-Pac), che può essere utilizzato solo per comunicazioni verso la PA, sarà da oggi progressivamente sospeso per far convergere tutte la posta certificata sul sistema Pec”, spiega Agid.

D’altronde il servizio non è riuscito a decollare in questi anni: l’82% delle caselle attive non ha mai inviato messaggi. E, secondo l’Agenzia, una delle ragioni dello scarso utilizzo può essere associata alla sovrapposzione con la Pec. “Con la progressiva sospensione di Cec-Pac – evidenzia l’Agenzia – vengono recuperati quasi 19 milioni di euro da investire in altri servizi ai cittadini e imprese, come delineato nell’ultimo documento Crescita digitale”.

La Cec-Pac doveva rappresentare la testa d’ariete del piano E-gov 2012, lo strumento che avrebbe fatto fare il salto digitale ai cittadini che si relazionano con l’amministrazione e all’amministrazione stessa. L’obiettivo di Brunetta era quello di abbattere il numero di raccomandate A/R – la Pec gratuita ha infatti lo stesso valore della raccomandata – destinate alla PA con conseguente aumento dell’efficienza degli enti pubblici nell’erogazione dei servizi.

Ma quegli obiettivi – sia a livello di numero sia di prestazioni – non sono stati raggiunti e, a oltre quattro anni dal lancio del servizio gestito da Poste e Telecom, le caselle attive sono poco più di 1 milione e 700mila mentre superano di poco le 500mila unità le richieste di attivazione che non hanno avuto seguito: il che vuol dire che i cittadini non hanno fatto il passo successivo per dotarsi del servizio ovvero andare presso gli sportelli postali per il riconoscimento – la Cec-Pac funzionava anche come strumento di identificazione digitale quindi era necessario un contatto “diretto” con il richiedente.

A pesare sul mancato decollo del servizio la mancanza di obblighi vincolanti con relativa sanzione per le amministrazioni inadempienti, che ha poi fatto sì che gli enti abbiano preferito rimanere fedeli alla comunicazione via Internet se non addirittura a quella più tradizionale via raccomandata A/R. Inoltre non è stato mai definito, da parte delle PA, un piano di attivazione dei servizi web, tra cui la Cec-Pac rientra. Con il risultato che al cittadino non è dato sapere a che cosa serva, nella pratica, lo strumento.

Ecco di seguito la tabella di marcia della sospensione del servizio Postacertificat@ (Cec-Pac) osserverà la seguente tempistica:

  • dal 18 dicembre 2014 non saranno più rilasciate nuove caselle Cec-Pac a cittadini e pubbliche amministrazioni, anche per quelle caselle la cui richiesta di attivazione online è stata presentata in data antecedente, ma che non sono state ancora attivate presso gli uffici postali;.
  • dal 18 Marzo 2015 al 17 luglio 2015 le caselle saranno mantenute attive solo in modalità di ricezione e sarà consentito agli utenti l’accesso solo per la consultazione e il salvataggio dei messaggi ricevuti;
  • dal 18 luglio 2015 le caselle non saranno più abilitate alla ricezione di messaggi, e l’accesso sarà consentito, fino al 17 settembre 2015, solo per la consultazione e il salvataggio dei messaggi ricevuti; dal 18 settembre 2015 sarà definitivamente inibito l’accesso alla propria caselle Cec-Pac;
  • dal 18 settembre 2015 al 17 marzo 2018, sarà garantita agli utenti del servizio Cec-Pac la possibilità di richiedere l’accesso ai log dei propri messaggi di posta elettronica certificata.

Dal 18 Marzo 2015 tutti gli utenti Cec-Pac potranno richiedere una casella Pec, gratuita per un anno, tramite l’indirizzo richiestapec@agid.gov.it.

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