FENOMENI

Lo smog nuovo business? Ibm e Microsoft in campo a Pechino

Nella città cinese la situazione più grave. Le due aziende impegnate con soluzioni ad hoc per predire e tenere sotto controllo la qualità dell’aria. Ma se la dovranno vedere con le startup “rampanti”

Pubblicato il 29 Dic 2015

cina-140806124902

L’inquinamento atmosferico in Cina potrebbe essere un grande business. Motivo per due colossi della tecnologia, Microsoft e Ibm, puntano a conquistare il mercato in ascesa dei sistemi di previsione e monitoraggio della qualità dell’aria.

La nuvola di smog che avvolge Pechino ha indotto le autorità locali a dichiarare, solo nel mese di dicembre, due “avvisi rossi” e il governo centrale a cercare strategie ad hoc per gestire l’emergenza e rispondere nella maniera più adeguata possibile a cittadini sempre più consapevoli. L’interesse delle istituzioni è anche legato ai preparativi per le Olimpiadi invernali del 2022, dato che è proprio nei periodi più freddi che il tassi di inquinamento si alza.

Tra i primi sistemi online per il monitoraggio dell’aria figura Banshirne.com, un sito gratuito e anche una app per smartphone, che prevede in quali giorni l’aria sarà più pulita utilizzando i dati meteo disponibili al pubblico e collegandoli ai venti.

“Se si possono fare previsioni meteo – spiega Robert Rohde di Berkeley Earth, un’organizzazione non-profit statunitense che studia il fenomeno dello smog cinese – servono solo un paio di variabili in più per prevedere la qualità dell’aria. La maggior parte delle emissioni non variano molto rapidamente nel tempo.”

Oggi i progressi del “cognitive computing” permettono lo sviluppo di software sempre più sofisticati in grado di fornire previsioni per l’indice di qualità dell’aria fino a 10 giorni di anticipo, utilizzando i dati sul tempo e sul traffico, così come i livelli di inquinamento rilasciati in tempo reale dalle stazioni di monitoraggio del governo e i messaggi dei social media.

In questo contesto sia Microsoft sia Ibm hanno già trovato i loro clienti istituzionali ai quali hanno proposto le loro tecnologi di previsione dell’inquinamento. Ibm collabora con l’ufficio di protezione ambientale di Pechino. Big Blue ha battezzato il “Joint Environmental Innovation Centre”, composto da ricercatori e membri del governo, che realizzano modelli di riduzione dell’inquinamento. Ibm ha anche firmato un accordo con la città Zhangjiakou, nelle provincia di Hebei, per fare pianificazione di strategie anti-inquinamento in vista delle Olimpiadi invernali del 2022.

Da parte sua Microsoft ha firmato accordi con il ministero dell’Ambiente della Cina e le agenzie di protezione ambientale delle province di Fujian e Chengdu. Fuori dalla Cina, Ibm ha anche firmato accordi per la lo sviluppo di modelli di monitoraggio della qualità dell’aria con Nuova Delhi, una delle città più inquinate del mondo, e Johannesburg.

“Dovremmo essere in grado di utilizzare lo stesso sistema di base e fare la previsione della qualità dell’aria in diverse parti del mondo”, spiega Brad Gammons, il responsabile dell’iniziativa di Ibm “Green Horizons”.

Sia Ibm sia Microsoft puntano ad accalappriare soprattutto clienti istituzionali. Quelli business – in particolare le aziende di produzione di energia rinnovabile – sono un altro bersaglio, insieme ai consumatori. Già più di 30 parchi solari in Cina stanno usando la tecnologia di previsione di Ibm, che può anche aiutare a prevedere la disponibilità di luce solare.

Microsoft ha creato il sito web “Urban Air” e una app per smartphone in grado di fare pervisione valide per 48 ore in tutte le città della Cina mentre per il toreno di tennis “Chian Open”, Ibm ha fatto previsioni di inquinamento dei parchi di tutto il Paese.

Ma c’è ancora molta da fare e i sistemi vanno perfezionati. L’ultima versione della app di Microsoft per iPhone non aveva la funzione pubblicizzata, dufetto che la società ha attribuito a un big: nel corso di un recente “allarme rosso” la previsione di Ibm parlava solo di inquinamento leggero.

E mentre altri giganti tech, come Alibaba, attualmente restano in disparte, Air Visual, una piattaforma di monitoraggio crowd-sourced realizzato da una startup pechinese, sta dando filo da torcere a Microsoft e Ibm rendendo note gratis le loro informazioni sullo smog.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati