LA SPERIMENTAZIONE

La formazione dei medici passa dai Google Glass

Per la prima volta a Torino 25 dottori hanno assistito contemporaneamente e da luoghi diversi alla visita di pazienti, eseguita con gli “occhiali” digitali

Pubblicato il 23 Ott 2015

Massimo Canorro

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All’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino il ricorso ai Google glass continua a trovare terreno fertile. Così, dopo il loro utilizzo da parte del professor Mauro Rinaldi, nel corso di un intervento di cardiochirurgia avvenuto lo scorso marzo, gli occhiali a realtà aumentata tornano a far parlare. Per la prima volta in Italia, infatti, 25 medici specialisti hanno assistito in diretta – attraverso un collegamento audio e video allestito presso una sala del nosocomio – a una serie di visite epatologiche su pazienti affetti da cirrosi per la prescrizione dei nuovi farmaci antivirali per l’epatite da virus C. Visite eseguite, appunto, indossando i Google Glass.

Inserito nell’ambito di un convegno organizzato dal professor Mario Rizzetto e dal dottor Federico Balzola, questo evento ha reso nota una procedura “che permetterà di migliorare la diffusione delle informazioni in modo molto più pratico anche a distanza di molti chilometri, garantendo l’assoluta veridicità”, spiega Balzola a CorCom. Intanto, tramite la società statunitense Hodei technology, che ha permesso l’applicazione di questa tecnologia, e lo sforzo del centro informatico aziendale, è stato possibile presentare la visione completa di alcune visite a un gruppo di medici provenienti da tutto il paese, permettendogli di apprendere a livello pratico come realmente si svolgono. “È soltanto una delle tante applicazioni possibili, ma si tratta di una tecnica già obsoleta per non essere utilizzata in modo diffuso in medicina”, commenta Balzola che lamenta – a livello nazionale – “una mancanza dei necessari supporti tecnologici”.

Senza dimenticare il ruolo didattico e formativo. “Perché l’utilizzo di device indossabili comporta sia un apprendimento mentale sia di utilizzo pratico, anche nella postura da assumere”, specifica. Quindi Balzola evidenzia i vantaggi legati all’uso di questa tecnica: “Evita sprechi di tempo e migliora in modo esponenziale le conoscenze”. Dunque, considerando le funzionalità – l’utilizzo tramite i comandi vocali e/o il touchpad inserito sul lato destro, semplicemente usando la propria voce – i Google glass potrebbero entrare nella pratica medica quotidiana. Anche in più ambiti, se pensiamo che circa un anno fa, all’spedale Careggi di Firenze, i chirurghi Emanuele Balzano e Davide Ghinolfi eseguivano il primo prelievo di fegato al mondo ricorrendo a questa tecnica.

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