IL PROGETTO

La Germania “blinda” il cloud: al via la piattaforma nazionale Gaia-X

Nel 2020 Berlino attiverà un servizio che usa tecnologie Sap, Deutsche Telekom e Deutsche Bank per proteggere al meglio i dati degli utenti Ue e garantire la condivisione. La piattaforma sarà aperta a partner mondiali, ma solo se rispettano i principi della sovranità e della disponibilità del dato

Pubblicato il 29 Ott 2019

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La Germania mette nero su bianco il suo progetto del cloud europeo che sfida Amazon e Alibaba e che assicura alle aziende europee la “sovranità” sui propri dati. Chiamata Gaia-X, la piattaforma verrà svelata in giornata dal ministro dell’Economia tedesco Peter Altmaier: secondo le anticipazioni di Bloomberg, si baserà su tecnologie sviluppate dai campioni industriali tedeschi Sap, Deutsche Telekom e Deutsche Bank e sarà attivata entro la metà del prossimo anno. Dovrà rappresentare un’infrastruttura per i dati per l’Europa “potente, competitiva, sicura e affidabile”.

La sovranità del dato

Un’infrastruttura connessa per i dati è la base di “ecosistema europeo vitale” dove “l’accesso ai dati avviene in modalità protetta” e dove la condivisione dei dati è sicura, sostiene la strategia di Altmaier. Il ministro ha lavorato su Gaia-X insieme a partner dell’industria, a enti governativi e università tedeschi, ma l’intenzione della Germania è aprire il progetto agli altri paesi europei e anche a partecipanti non europei, purché condividano gli stessi principi della “sovranità e disponibilità di dati”.

Il prossimo passo è creare un quadro legale per rendere il progetto operativo: per questo Berlino intende istituire entro giugno 2020 un’organizzazione che avrà il compito di costruire l’architettura per il progetto, i requisiti tecnici e le regole.

Il piano strategico sul cloud del governo tedesco sottolinea che “i dati sono la risorsa del futuro” e per questo “la Germania e l’Europa hanno bisogno di infrastrutture per i dati che garantiscono la sovranità sui dati e abilitano la condivisione di dati su una scala più vasta e sicura”. Il primo obiettivo è servire le aziende europee e garantire che abbiano a disposizione server in territorio Ue dove conservare dati strategici, tra cui la proprietà intellettuale e le informazioni sui clienti, nel pieno rispetto di sicurezza e privacy.

Un cloud dei cloud

Indiscrezioni di stampa dei mesi scorsi hanno descritto Gaia-X come una piattaforma dove le imprese europee di qualunque dimensione possono conservare, elaborare e scambiare dati e collaborare sullo sviluppo di prodotti. Tecnicamente l’idea della Germania è di creare un’infrastruttura “hyperscaling”, adattabile in baso alla domanda.

Secondo Bloomberg, Gaia-X sarà come un “cloud dei cloud”: fornirà uno standard unico e condiviso per condividere i dati, funzionando da anello di collegamento tra diversi servizi cloud. Per esempio, una startup europea della mobilità potrebbe usare informazioni fornite dalle autorità dei trasporti su scala Ue.

Sgambetto ai provider di Usa e Cin

La Germania lavora da mesi su questa iniziativa con l’idea di “blindare” il cloud, metterlo al riparo dalle interferenze extra-Ue e proteggere i dati delle imprese europee dai rischi di cyber-spionaggio governativo, furto di segreti industriali e data breach.

Le tensioni geopolitiche, con la disputa Usa-Cina sui dazi, e la lotta tra grandi potenze per la supremazia tecnologica nei servizi digitalidà un senso di urgenza alla crociata di Berlino per un cloud europeo con molte componenti hitech Made in Germany. Perdere il controllo sui dati è un rischio per la sicurezza e la competitività secondo Berlino. “I data cloud dovrebbero essere ubicati non solo negli Usa o in Cina ma anche in Germania di modo che le aziende europee, che vogliono un data storage sicuro e affidabile, abbiano questa opzione”, ha affermato Altmaier in una visita a luglio in Silicon Valley.

La Banca centrale tedesca ha più volte messo in guardia gli istituti finanziari del paese e dell’Europa intera sulla necessità di un monitoraggio più severo del settore finance perché molti player stanno spostando i dati sul cloud. Il vice-ministro dell’Economia francese Agnes Pannier-Runacher ha a sua volta dichiarato che le imprese che cedono il controllo dei loro dati pongono un “rischio sistemico”.

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