IL PROGETTO

La mappa mondiale delle foreste, l’Agenzia spaziale europea si affida a Capgemini

Si lavora allo sviluppo della versione pilota di Maap, un ambiente collaborativo che offre dati e informazioni sulla presenza di biomasse sulla superficie terrestre da mettere a disposizione della comunità scientifica internazionale

Pubblicato il 17 Set 2020

Domenico Aliperto

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Capgemini è stata scelta dall’Agenzia Spaziale Europea (European Space Agency, Esa) per sviluppare la versione pilota della Multi-Mission Algorithm and Analysis Platform (Maap). Si tratta di un ambiente innovativo che offre dati e informazioni sulla presenza di alberi sulla superficie terrestre e che sarà a disposizione della comunità scientifica internazionale. La versione pilota di Maap fa parte della missione spaziale Biomass, il cui obiettivo è per l’appunto misurare la biomassa forestale dallo spazio. I dati raccolti ed elaborati attraverso Maap saranno utilizzati, tra le altre cose, per perfezionare una mappatura più accurata delle foreste di tutto il mondo, con l’obiettivo di consentire una gestione sostenibile delle stesse e una migliore comprensione del clima del nostro pianeta.

Un ambiente incentrato su collaborazione e interoperabilità

Maap offrirà per la prima volta alla comunità internazionale specializzata nell’osservazione terrestre l’accesso a centinaia di migliaia di megabit di dati in situ, aerei e provenienti dal satellite Biomass, che sarà lanciato nel 2022, oltre che da altre missioni di osservazione terrestre di Esa.

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Capgemini ha iniziato a sviluppare la piattaforma nel 2017 e ora la versione pilota di Maap fornisce strumenti di visualizzazione e parametrizzazione completi, che consentono al panel dei primi scienziati che si occupano di osservazione terrestre di creare, modificare e convalidare i propri script e algoritmi, per poi condividerli con la propria comunità di riferimento. Maap è anche una piattaforma interoperabile tra Esa e Nasa che offre un rapido accesso a dati affidabili, permettendo così agli esperti di tutto il mondo di beneficiare dell’accesso congiunto a un set di dati accurati e completi provenienti dalle missioni di osservazione terrestre che stanno studiando le foreste.

Questo risultato è stato ottenuto attraverso un singolo ambiente virtuale incentrato sulla collaborazione che può contare su potenti capacità di archiviazione e di calcolo ad alte prestazioni. Sviluppato con il supporto di Aresys, società italiana specializzata nell’osservazione terrestre, Maap è open source ed è supportata in modo sicuro da un’infrastruttura cloud pubblica, oltre a presentare tutte le funzioni di condivisione necessarie come social network, forum, Faq, notizie e altro ancora.

Verso il futuro dell’esplorazione scientifica

“Biomass è la nostra settima missione di esplorazione terrestre nel quadro del programma Living Planet”, dichiara Bjoern Frommknecht, Data Ground Segment Manager di Esa. “Il progetto di sviluppo della piattaforma Maap di Esa è stato avviato nel 2017, proprio all’interno di questo programma, e rappresenta un primo esempio di come potrebbe svilupparsi in futuro il settore dell’esplorazione scientifica della terra basata sui dati. È uno dei nostri propositi per migliorare la conoscenza del nostro pianeta che sta subendo l’impatto del cambiamento climatico. Per questo sono necessari dati satellitari accurati che avranno molte implicazioni sociali volte a proteggere e preservare l’ambiente. Spinti da una cultura improntata all’eccellenza, sapevamo di poter fare affidamento su Capgemini nel raggiungimento del nostro obiettivo di creare e fornire una piattaforma che soddisfi le esigenze specifiche della comunità scientifica”.

Marco Perovani, Tmt & Eucs Director di Capgemini in Italia, commenta: “Lo sviluppo di Maap si basa sulle nostre competenze nell’elaborazione e nell’interpretazione delle immagini radar, oltre che sulla nostra esperienza nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia e nell’elaborazione e analisi di ingenti volumi di dati. Il risultato è la creazione di una piattaforma particolarmente affidabile e completamente interoperabile. Al termine di una fase di sviluppo di 30 mesi, siamo orgogliosi di far parte di questo entusiasmante progetto e di poter contribuire al successo della collaborazione tra Esa e Nasa su un’iniziativa così importante per migliorare la nostra comprensione delle questioni legate al clima”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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