I CONTI

La svolta di Uber: profitti un anno prima del previsto

Il ceo Dara Khosrowshahi assicura che l’azienda sarà profittevole già nel quarto trimestre del 2020 e non a fine 2021. Intanto gli utenti crescono a 111 milioni e i ricavi balzano del 37% a oltre 4 miliardi di dollari

Pubblicato il 07 Feb 2020

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Uber anticipa di un anno l’obiettivo di generare utili: il Ceo Dara Khosrowshahi, nel commentare con gli analisti i risultati del quarto trimestre 2019, ha indicato che l’azienda del ride hailing sarà profittevole già nel quarto trimestre del 2020, e non a fine 2021 come indicato in precedenza. Spetta al management garantire una così perfetta execution, anche considerato che la società nata a San Francisco prevede una perdita Ebitda adjusted per il full year 2020 compresa tra 1,25 miliardi e 1,45 miliardi di dollari .

Ma Khosrowshahi ha garantito che Uber taglierà i costi, aumenterà la fidelizzazione dei clienti e cercherà di far crescere i servizi premium. Inoltre, spingerà sulla crescita della divisione Eats, l’attività di consegna di cibi a domicilio, attualmente in perdita, ma i cui ricavi lo scorso trimestre hanno registrato un +14%. Il Ceo vuole fare di Uber Eats il top player del food delivery nella maggior parte dei mercati mondiali, allargando i margini di guadagno di questa attività.

I risultati dell’ultimo trimestre

Nel quarto trimestre del 2019 Uber ha accresciuto i suoi ricavi del 37% anno su anno a 4,07 miliardi di dollari, in linea con le attese del mercato. Il balzo si deve all’aumento degli utenti attivi mensili su scala mondiale, che ora superano quota 111 milioni. Gli alti costi di  Uber Eats (soprattutto per stare al passo con i concorrenti) causano tuttavia un’emorragia di cash. La perdita netta si è allargata a 1,1 miliardi contro la perdita di 887 milioni un anno prima.

I tre quarti dei ricavi di Uber derivano dal servizio di ride hailing. Il segmento ha registrato il suo miglior trimestre di sempre grazie alla crescita del segmento premium, che include Uber Comfort, che trasporta i passeggeri in vetture più spaziose. Di per sé l’attività di ride hailing di Uber sarebbe profittevole, ma i costi totali sono cresciuti del 25,2% a 5,04 miliardi nel trimestre. E anche se le revenue di Uber Eats sono aumentate di quasi il 14% su base trimestrale, la spesa per promuovere il servizio ha eroso quasi tutti i guadagni.

Fuori dai mercati non profittevoli

Per raggiungere l’utile promesso per fine 2020, Uber ha detto che uscirà dai mercati dove non vede possibilità di diventare l’attore dominante del food delivery.

A gennaio l’azienda ha già venduto la sua attività di consegne dai ristoranti in India al concorrente locale Zomato; in cambio ha ottenuto una partecipazione nella startup. Il business indiano aveva contribuito solo per il 3% alle vendite lorde di Uber nei primi nove mesi del 2019 ma aveva costituito un quarto delle perdite operative.

Gli investitori hanno gradito l’impegno di Uber a tagliare i costi, snellire il business e porre in generale l’obiettivo di arrivare all’utile sopra a quello dell’espansione globale o delle sole revenue. Subito dopo l’annuncio della trimestrale il titolo in Borsa si è apprezzato del 5%.

Il braccio di ferro coi regolatori

Uber si trova di fronte anche diverse sfide regolatorie. Il suo modello di business, che si basa su autisti e auto private che trasportano passeggeri usando l’app mobile sviluppata dalla società di San Francisco, è sotto la lente di molte authority nel mondo che hanno criticato Uber per il trattamento iniquo dei conducenti e i problemi di sicurezza con i passaggi in auto. Uber, come tutte le società del ride hailing, è stata anche accusata di aumentare traffico e smog nelle città spingendo più persone a usare l’automobile al posto dei mezzi pubblici. Alcune di queste problematiche sono comuni all’attività di food delivery, come la sicurezza e i diritti di chi effettua le consegne con i mezzi propri (rider) per conto della app di Uber.

Il ceo Khosrowshahi ha assicurato che Uber sta dialogando con i regolatori in tutto il mondo e che spera che il contesto possa presto diventare più favorevole per l’azienda del ride hailing.

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