L’ANALISI

Lavoro, “introvabili” i professionisti dell’informatica

Uno studio di Unioncamere e ministero del Lavoro evidenzia le qualifiche per le quali le aziende hanno difficoltà di reperimento. Al top progettisti di sistemi informatici, sviluppatori di software e programmatori

Pubblicato il 23 Nov 2012

L.M.

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Sono quasi introvabili in Italia i progettisti di sistemi informatici, professione per la quale i candidati ideali sono laureati in Informatica: dalle imprese italiane sono arrivate quest’anno mille richieste, ma 900 sono andate a vuoto, pari a quasi l’85% del totale. È soltanto uno dei dati che emerge da un approfondimento dell’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, presentata a Verona in occasione di “Job&Orienta”. Analisi che offre una panoramica su tutti i tipi di qualifiche professionali ricercate dalle aziende eppure difficili da reperire sul mercato.

Nel campo dell‘informatica, tra le prime 20 professioni “introvabili” ci sono il consulente di software (un centinaio gli irreperibili), l’analista programmatore (circa 150 difficili da scovare) e il programmatore informatico (più di 300 gli introvabili). Infine, con il 22% di difficoltà di reperimento, rientra nella categoria anche lo sviluppatore di software (oltre 300 i professionisti mancanti all’appello).

Vicina al 40% anche la difficoltà di individuare diplomati nell’indirizzo delle telecomunicazioni (230 gli introvabili su 600).

Se si guarda alle regioni è la Lombardia quella con maggiore difficoltà a selezionare progettisti informatici (88,9% delle richieste non soddisfatte).

In generale dall’indagine è emerso che, nonostante nel 2012 la disoccupazione abbia assunto caratteri di emergenza e le imprese abbiano proceduto alle assunzioni con estrema cautela (sono 406 mila quelle previste, 200 mila in meno del 2011), diversi potenziali posti di lavoro rischiano di rimanere vacanti perché i candidati sono difficili da individuare. Certo gli introvabili quest’anno sono “solo” 65.000, ossia il 16,1% delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese, mentre lo scorso anno erano quasi il 20%. Tuttavia ma in alcune regioni, e per singoli profili professionali, ci sono ancora professioni e mestieri per i quali non c’è il candidato adatto. Tra questi i lavori nel settore termoidraulico, tessile, abbigliamento e moda, elettrotecnico e turistico-alberghiero.

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