HORIZON 2020

L’Emilia-Romagna “culla” europea dei digital twins

Il progetto Io Twins finanziato con 20 milioni di euro dalla Ue realizzerà copie virtuali di processi e prodotti industriali. Bonfiglioli Riduttori azienda capofila. Il governatore Bonaccini: “Ci prepariamo alla competizione globale”

Pubblicato il 04 Set 2019

F. Me

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Si chiama “IoTwins” ed è un nuovo progetto europeo che sta per prendere casa nella Data Valley dell’Emilia-Romagna. Sperimenterà nuove tecnologie per la digitalizzazione dei processi e dei prodotti industriali, con 12 piattaforme di test che realizzeranno “gemelli digitali”, cioè copie virtuali di processi industriali che serviranno a testare, in anticipo, impianti e strumenti di gestione di infrastrutture. Servirà a valutare prima, in una realtà virtuale, pregi e difetti dei processi industriali che saranno poi applicati alle produzioni. Prevista anche la possibilità di un utilizzo dello strumento per le piccole e medie imprese.

IoTwins è uno dei progetti europei più importanti di Horizon 2020, il Programma quadro europeo per la Ricerca e l’innovazione. Uno dei maggiori, quindi, per valore economico, competenze scientifiche e rilevanza dei soggetti coinvolti. Un progetto i cui contenuti scientifici e di ricerca applicata agli impianti di produzione in ambito manifatturiero saranno gestiti in partenariato da istituzioni di ricerca e imprese dell’Emilia-Romagna.

Prevede un investimento totale di 20 milioni di euro, ed è coordinato da Bonfiglioli Riduttori, azienda attiva nella produzione di riduttori di potenza, fra le più significative in ambito europeo per innovazione e digitalizzazione applicata alla produzione, e può contare sul coordinamento scientifico dell’Università di Bologna, sulle infrastrutture di calcolo dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare e del Cineca e sul supporto della Regione Emilia-Romagna, attraverso Art-Er, la società regionale a sostegno dell’innovazione, dell’attrattività e dell’internazionalizzazione del sistema territoriale, per la valorizzazione e diffusione dei risultati del progetto a livello regionale, nazionale ed europeo.

Oltre ai partner locali, fra i quali figura anche Marposs, faranno parte del progetto imprese e istituzioni scientifiche di peso internazionale, come Siemens, il Centro di supercalcolo di Barcellona e il Fraunhofer Institute di Monaco di Baviera. “Se non vogliamo essere delle colonie degli Stati Uniti o della Cina, l’Europa ha bisogno di darsi un profilo di massima innovazione possibile – ha commentato il governatore  Stefano Bonaccini – Con questo progetto in Emilia-Romagna si costruisce un altro pezzo di un sistema di lavoro che permette all’Europa di garantirsi opportunità da spendere nella competizione globale”.

”L’avvio di progetti di questa portata dimostra – ha proseguito – la dinamicità e la competitività delle nostre imprese e della rete regionale dell’alta tecnologia e formazione, con un forte legame fra mondo produttivo e università, e conferma il peso delle politiche industriali che abbiamo portato avanti in questi anni grazie agli investimenti su Big Data, digitale e infrastrutture di calcolo. Asset fondamentali per rendere attrattivo il nostro territorio e per guidare uno sviluppo basato sulle nuove tecnologie, la ricerca e le competenze, per generare posti di lavoro di qualità”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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