L'INIZIATIVA

L’Italia candida i Competence center alla guida degli European Digital Hubs

Il sottosegretario Manzella: “La strategia europea di politica industriale parla di ecosistemi dell’innovazione. Nostre strutture ideali per aggregare competenze sui territori”. Nel Digital Europe Programme 2021-2027 stimate risorse per oltre 9 miliardi

Pubblicato il 08 Apr 2020

Antonio Dini

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Il Ministero dello sviluppo economico ha deciso di candidare i Centri di competenza 4.0 agli European Digital Innovation Hubs, la rete europea per l’innovazione che verrà costituita a breve. Nel frattempo è stato siglato l‘accordo quadro tra il Mise e Confindustria con la rete dei Digital Innovation Hub.

I Competence center, che sono già attivi da un anno su tutto il territorio nazionale, sono il modello  di aggregazione per l’innovazione e la digitalizzazione 4.0 voluto dal Mise. E, dal punto di vista del ministero, sono lo strumento giusto da presentare in Europa per collaborare alla creazione della rete degli European Digital Innovations Hubs.

Secondo il Sottosegretario allo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella “la strategia europea di politica industriale parla di ecosistemi dell’innovazione. I Competence Center sono tra i candidati ideali a divenire dei Digital Center europei diffusi in tutto il Paese. E questo potranno farlo sia aggregando le competenze presenti sui loro territori e promuovendo candidature di sistema forti e radicate”.

La volontà di portare in Europa i Competence center non l’unica componente della strategia complessiva. Il Mise infatti è impegnato anche sul fronte del rafforzamento dei centri sul territorio nazionale: “Stiamo lavorando – ha detto Manzella – in coordinamento con altri attori qualificati del trasferimento tecnologico presenti. Il raccordo con i Digital Innovation Hub promossi da Confindustria rafforza questa rete di innovazione diffusa, creando le condizioni migliori per aumentare la trasformazione digitale delle imprese”.

La sinergia, secondo il ministero, è il frutto di un gioco di squadra serrato, che ha come obiettivo quello di accompagnare le imprese italiane, in particolare le Pmi, nella trasformazione digitale di prodotti e processi e nel supporto alla conoscenza e alla formazione specialistica in materia 4.0.

Le due strutture sono attualmente presenti su tutto il territorio. Attualmente ci sono otto Competence center in partnership pubblico-privato, che uniscono eccellenze industriali e della ricerca universitaria, e si occupano di formazione e trasferimento tecnologico, gestione di progetti di innovazione e di pubblicazioni di specifici bandi di alto livello. E ci sono poi 20 Digital Innovation Hubs presenti in tutte le Regioni, con un coordinamento centrale unico, che si occupano di ascolto, sensibilizzazione e validazione della maturità digitale delle imprese.

La partita da giocare a Bruxelles rimane comunque centrale, perché secondo il Mise il ruolo dei centri è allineato al Digital Europe Programme che, per il periodo 2021-2027, si prevede metterà in campo circa 9,2 miliardi di euro.

In particolare, i Centri di competenza italiani sono per il ministero i candidati ideali ad avere un ruolo centrale, all’interno degli European Digital Innovation Hubs, convinzione espressa anche attraverso l’invio di una nota a tutti i rappresentanti degli otto centri, in cui, informa con una nota il ministero, “il Mise ha ribadito la loro coerenza e rispondenza alle finalità generali e ai parametri fissati dalla proposta di Regolamento della Commissione. Un passo importante che attribuisce ai Competence un ruolo centrale, con l’obiettivo, di concerto ed in partnership con i Dih, di aggregare poi le ulteriori eccellenze del territorio per candidare in Europa soggetti qualificati e credibili”.

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