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Logistica 4.0, il 72% delle imprese italiane alla svolta “digitization”

Tecnologia chiave di volta per la sfida del mercato tricolore che registra nel 2022 un fatturato in aumento a quota 92 miliardi. Rfid e blockchain al centro del cambio di paradigma. Ma aumentano i rischi legati all’inflazione

Pubblicato il 16 Nov 2022

logistica

Digitization, automation, analytics: sono i tre capisaldi della svolta di fronte al mercato italiano della logistica. Un mercato stretto da un lato da una crescita del 2,8% nel 2022, ma dall’altro scosso dallo shortage di capacità e dall’inflazione e dall’aumento della terziarizzazione. E’ questo lo scenario disegnato dall’Osservatorio Contract Logistics ”Gino Marchet” del Politecnico di Milano, secondo cui il 72% delle imprese ha avviato progetti di Digitization, il 32% di Automation, il 14% di Analytics. Ma gli sforzi delle aziende del settore non bastano: “Vanno affiancati – spiega Marco Melacini, responsabile dell’Osservatorio – da normative e incentivi a supporto della trasformazione, come è stato fatto in passato per il piano Transizione 4.0″.

I numeri della logistica italiana

Continua la crescita del mercato della Logistica conto terzi in Italia, che secondo le stime raggiungerà quota 91,8 miliardi di euro a fine 2022 (+2,8% sull’anno precedente), dopo un 2020 in cui ha risentito meno di altri settori delle prime ondate Covid e un 2021 di forte ripresa dei volumi.

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Ma il settore deve affrontare forti aumenti dei costi operativi, scarsità di capacità operativa nel trasporto e nei magazzini (mancanza di spazi su aerei, container e navi, carenza di autisti e addetti di magazzino, mancanza di spazi di stoccaggio e difficoltà a reperire le competenze), rallentamenti nelle supply chain internazionali e criticità a reperire energia e combustibili, con un conseguente forte aumento dei costi di funzionamento delle filiere. L’inflazione porta una variazione negativa del fatturato in termini reali (-5,2%).

Si riscontra una riduzione del numero di operatori del settore (-2,1%) che arrivano a 84.500 imprese, 30mila in meno rispetto al 2009. Un consolidamento che riguarda soprattutto l’autotrasporto, acuendo i problemi di mancanza di capacità.

“La logistica oggi è il settore che guida la ‘sfida della capacità’ – afferma Marco Melacini, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics. Nel 2022, infatti, i forti cambiamenti del settore si sono accentuati, accompagnandosi ad una vera e propria scarsità di capacità operativa”.

Tecnologia chiave di cambiamento

Per uscire da questa situazione occorrono le capacità dei manager, chiamati a trovare nuovi equilibri, nella valutazione degli investimenti necessari a introdurre soluzioni di Logistica 4.0 o di efficienza energetica, nella trasformazione dei processi e dei network logistici, nel potenziamento della collaborazione fra gli attori della filiera. “Il mondo della Logistica – dice Melacini – è consapevole delle difficoltà, che saranno uno stimolo ulteriore per investimenti e ottimizzazione dei processi. Ma le aziende non devono essere lasciate sole: i loro sforzi vanno affiancati da normative e incentivi a supporto della trasformazione, come è stato fatto in passato per il piano Transizione 4.0”.

“Le sfide dei fornitori di servizi logistici si rispecchiano nelle numerose operazioni di M&A – spiega Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics – che nel panorama internazionale vedono affermarsi grandi player caratterizzati da un alto livello di integrazione verticale e un ampliamento dei servizi. Per i Top Player aumenta il valore degli investimenti e delle immobilizzazioni, crescono i valori del Capex rispetto al fatturato e dell’incidenza del costo del lavoro diretto sul fatturato”.

A che punto è la Logistica 4.0

Nel campo della Logistica 4.0 le aziende italiane si stanno concentrando principalmente su soluzioni di Digitization, cioè tecnologie per la raccolta e la gestione di informazioni digitali: il 72% delle aziende ha realizzato almeno un progetto in questo ambito, tra tablet ai varchi di accesso, sistemi Rfid o sensori che raccolgono dati in modo automatico e li inviano a un sistema informativo, Api per scambiare dati tra sistemi informativi diversi, blockchain per notarizzare i dati raccolti, consentendo la certificazione delle informazioni.

Buona diffusione dei progetti di Automation (32%), che consentono di automatizzare le attività logistiche, come magazzini automatizzati dotati di sensoristica avanzata o soluzioni basate su flotte di mobile robot per la movimentazione dei materiali.

Il 14% delle imprese ha avviato progetti di Analytics (soprattutto casi pilota) per l’analisi di dati, come software big data che, nei casi più avanzati, consentono di aggregare e organizzare moli di dati, produrre previsioni con artificial intelligence o simulazioni basate su dati real-time, applicare concetti di digital twin al processo logistico per valutare diversi scenari.

Più collaborazione tra filiera e fornitori tech

“La Logistica 4.0 in questi anni è diventata sempre più pervasiva nelle realtà aziendali e presenta oggi tecnologie mature per una diffusione su larga scala, ma per creare davvero valore le aziende devono combinare l’utilizzo dei tre pilastri del paradigma 4.0, Automation, Digitization e Analytics, con la trasformazione contestuale dei processi – dice Emilio Moretti, Ricercatore dell’Osservatorio Contract Logistics –. Notiamo una maggiore diffusione delle tecnologie di Automation e Digitization, mentre il ricorso a quelle di Analytics spesso è successiva alla riprogettazione del processo. In questo percorso, è fondamentale prestare attenzione all’integrazione tra i diversi sistemi informativi e le tecnologie, sviluppare una strategia aziendale organica e sempre più human-centric e sviluppare la collaborazione di filiera e con i fornitori di tecnologia”.

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