DIGITAL MARKETING

Made in Italy, export 2021 verso il +9,3%, l’e-commerce farà da traino

I dati di PwC sottolineano le opportunità per le Pmi italiane grazie ai canali digitali. L’era post-Covid confermerà l’ascesa dell’e-shopping soprattutto via smartphone e nelle “geografie prioritarie”

Pubblicato il 11 Feb 2021

ecommerce Made in Italy

L’esportazione dei prodotti del Made in Italy si prepara a un anno di crescita dopo il crollo del 2020 causato dalla pandemia di Covid-19. I canali digitali sono il traino di uno sviluppo che sempre più sarà legato all’e-commerce.  Come è emerso durante l’evento in streaming organizzato da PwC “L’Export digitale per le Pmi: le opportunità per il Made in Italy”, in base ai dati Istat, Ocse, Oxford Economics e Sace, alla flessione dell’export italiano nel 2020 (–15,3%) farà seguito una ripresa robusta quest’anno, con vendite su scala globale stimate a 461 miliardi di euro (+9,3%). Pur se non con gli stessi ritmi la crescita proseguirà nel 2022 (export dei beni del Made in Italy a 487 miliardi di euro,+5,5%) e nel 2023 (510 miliardi di euro +4,8%).

La ripartenza del 2021 sarà tuttavia differenziata in base alle aree geografiche. Le imprese italiane dovranno acquisire maggiore competitività nelle principali economie di sbocco e nelle venti “geografie prioritarie” in un’ottica di opportunità nel medio-lungo periodo. Tra i mercati da presidiare: Germania, Usa, Cina, Russia, Giappone, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Nei mercati chiave l’Italia può attendersi una crescita media annua delle esportazioni di oltre il 5% a partire dal 2021.

Più acquisti online, grazie allo smartphone

Le restrizioni fisiche e le misure di distanziamento imposte dalla pandemia hanno cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori, facendo comprendere ancora di più la centralità e le opportunità dei canali digitali e dell’e-commerce per tutte le categorie di merci e servizi.

Secondo la Global Consumer Insight Survey 2020 di PwC il 79% dei consumatori su scala mondiale acquista online (+5% sul 2019); di questi un consumatore su cinque fa shopping esclusivamente online. Lo smartphone è il device che cresce di più per gli acquisti digitali (+45%), seguito dal pc (+41%) e dal tablet (+33%). Il 41% dei consumatori continua a preferire il negozio per le spese giornaliere e settimanali, contro il 33% che preferisce lo smartphone (+7% rispetto al 2019).

I trend dell’era post-Covid

Nell’era post-Covid il consumatore darà maggior attenzione al prezzo, prediligerà una customer experience sicura e accessibile, e riconfermerà il coinvolgimento del digitale, con un forte utilizzo di dispositivi mobili. Molto interesse sarà dato agli influencer e al passaparola, con maggiore propensione alla condivisione dei propri dati. Infine, l’attenzione ai temi della sostenibilità sarà sempre più determinante nel guardare ai brand e influenzare gli acquisti.

Abbigliamento, elettronica e beauty traino dell’e-shopping

Secondo PwC, gli acquisti online dominano nelle categorie abbigliamento e calzature (53% online contro il 22%in store), elettronica (41% online, 21% in store), cosmetica (39% online, 21% in store) e attrezzature sport&fitness (32% online, 18% in store).

Si dividono più equamente fra gli acquisti online e quelli in negozi fisici gli alimentari (33% online, 32% in store), gli elettrodomestici (30% online, 23% in store) e i prodotti fai-da-te per la casa (32% online, 23% in store).

Il 42% dei consumatori quando acquista online premia velocità e affidabilità nelle consegne, fattore chiave per le aziende che vendono online. Tra gli altri fattori sono particolarmente apprezzati la disponibilità dei prodotti, la facilità e rapidità di ricerca nei siti ed una buona politica di reso.

Boom per gli eventi digitali

Nel 2020 gli eventi digitali hanno registrato cifre da record, spingendo gli acquisti: l’11 novembre il Global Shopping Festival di Alibaba ha movimentato un valore lordo di merci pari a 62 miliardi di euro in 11 giorni (dal 1 al 11 novembre). Il Black Friday 2020, invece, ha registrato una spesa totale negli Stati Uniti di 9 miliardi di dollari e un fatturato del +189% rispetto al 2019 in Italia.

I top marketplace mondiali per numeri di visite sono stati Amazon per gli acquisti generalisti, Zalando per la categoria fashion, BestBuy per l’elettronica, Wayfair per l’arredamento e Barnes&Noble per i libri.

Le opportunità per le Pmi italiane

Antonio Franceschini, Responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale Cna, spiega: “L’Italia continua ad avere come motore pulsante le Pmi nonostante tutte le difficoltà e gli effetti pesanti provocati dalla pandemia. I dati mostrano quale sia l’importanza delle Pmi nell’export nazionale e quindi si deve lavorare per dotare queste di strumentazioni adeguate. L’esigenza oggi è quella di creare le condizioni per mettere il maggior numero di imprese in condizione di fare business. Il digitale è stato ed è fondamentale e ci ha insegnato che esiste un nuovo e valido supporto, sappiamo altresì che non potrà sostituire in toto gli eventi fisici come quelli fieristici. Dobbiamo quindi costruire nuove modalità che integrino al massimo le opportunità date dal digitale con quanto può dare il “fisico”. In sintesi, deve essere costruita una modalità di sistema a supporto particolarmente per le Pmi che crei occasioni onlife per ottenere il massimo dei risultati”.

Secondo Erika Andreetta, Partner PwC Italia e Consumer Market Consulting Leader: “Per le Pmi sarà fondamentale definire una strategia di vendita online, ripensare il sistema di logistica, puntare su un pricing dinamico ed investire in analisi dei big data per incrementare le performance di digital marketing sulle piattaforme digitali. È un’occasione unica considerato il livello di upskilling digitale del cliente finale a livello mondo. I Marketplace possono realmente fornire alle Pmi italiane un canale distributivo importante che si aggiungerà ai canali già esistenti per far conoscere le nostre eccellenze con costi e tempi ridotti rispetto ai canali tradizionali. Fondamentale sarà ripensare ai nostri prodotti per venire incontro alle culture e ai gusti locali e investire fortemente in digital marketing per promuovere al meglio il Made in Italy.”

L’evento di PwC è stato moderato da David Pambianco e ha visto gli interventi di Erika Andreetta, Partner PwC Italia e Consumer Market Consulting Leader, Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager Alibaba Group and Country Manager Alipay South Europe, Antonio Franceschini, Responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale Cna, Astrid Beltrami, Export Director di Dr. Vranjes Firenze, Maria Antonietta Plantone, AD di Laboratori Cosmetici e Antonio Giustiniani, Trade Marketing Manager FG Italian Leather Bags.

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