L’INTERVENTO

Manfredi: “Tecnologie digitali centrali per il futuro della ricerca”

Il ministro dell’Università: “Insieme alla transizione green definiscono i carattere innovativo di tutto, dalla salute all’agricoltura, dalle scienze umane all’ingegneria. E il modello di sviluppo va rivisto verso una società più inclusiva ed equa”

Pubblicato il 11 Ago 2020

A. S.

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“Le attività della ricerca sono attraversate da due fondamentali tendenze: l’impatto delle tecnologie digitali e la transizione green definiscono il carattere innovativo di tutto, dalla salute all’agricoltura, dalle scienze umane all’ingegneria, dall’innovazione industriale alla rivoluzione delle competenze”. Lo afferma in un’intervista al Sole24ore Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca. “Inoltre – prosegue – tutte le attività della ricerca devono essere dirette a perseguire l’avvento di una società più inclusiva e più equa, anche perché dopo la pandemia sappiamo che il modello di sviluppo va rivisto”.

Ma c’è anche un terzo punto qualificante per il futuro della ricerca, secondo la visione di Manfredi: “Occorre una riorganizzazione del rapporto tra ricerca e sviluppo industriale – spiega – per accorciare la catena tra la ricerca, l’innovazione, l’industrializzazione; il tutto prestando attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese italiane”.

Quanto agli effetti del recovery fund sul mondo della ricerca, Manfredi tira le somme si quello che il Governo ha previsto per il settore: “Da subito ci sono 700 milioni di euro in più, anche per l’assunzione di 6mila ricercatori. Con il Recovery Fund avremo tra i 5 e i 10 miliardi in più per 3 o 4 anni. Il governo è compatto nel ritenere la ricerca una priorità strategica essenziale per il futuro dell’Italia”. “I temi sono molti e possono variare nel tempo: biomedicina, sicurezza civile, agricoltura di precisione e cibo di qualità, scienze umane al servizio dell’impatto sociale della ricerca, temi digitali e ambientali sono argomenti imprescindibili – conclude – soprattutto a valle della pandemia. Ma le discipline devono connettersi: i problemi complessi si risolvono con soluzioni complesse. Per esempio, l’agricoltura di precisione, una delle questioni identitarie italiane, implica la collaborazione di chi studia agraria con la ricerca spaziale, i big data e l’intelligenza artificiale, la socio-economia, e così via”.

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