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Manovra 2021, ok del Senato: ecco tutti gli interventi per il digitale

Dopo la Camera anche Palazzo Madama licenzia il testo: 24 miliardi per il Piano Transizione 4.0. Sul piatto quasi 4 milioni per la scuola digitale. Niente bonus al 110% per la fibra che, risulta a CorCom, verrà finanziato con il prossimo scostamento di bilancio

Pubblicato il 30 Dic 2020

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Via libera dell’Aula del Senato alla manovra 2021, nel testo identico a quello approvato dalla Camera per evitare l’esercizio provvisorio di bilancio. Ecco le misure e gli stanziamenti approntati per accelerare la digitalizzazione. Non c’è il bonus fibra al 110% che però, stando a quanto risulta a CorCom, sarà inserito nel prossimo scostamento di bilancio e nel Recovery Plan.

Piano Transizione 4.0

In manovra la nuova versione del  Piano Transizione 4.0 per il quale sono stanziati 24 miliardi, agganciati al Recovery Plan. Gli incentivi 4.0 al centro del Piano includono i crediti d’imposta per beni strumentali, ricerca e sviluppo, agevolabili anche con modalità retroattiva, includendo quindi gli investimenti effettuati a partire da novembre 2020.

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Estesi fino al 31 dicembre 2022 i crediti d’imposta per beni strumentali, R&S e formazione 4.0, con aliquote e massimali di investimento al rialzo.

Per Enea, che darà supporto tecnico al Mise sull’emanazione di pareri relativi alla riconducibilità degli investimenti alle disposizioni del Piano, vengono stanziati 2 milioni di euro per il biennio 2021-2022. Collegate a queste norme quella che stanzia 15 milioni per l’innovazione degli Its, gli istituti tecnici  superiori, con l’obiettivo di realizzare laboratori e sedi coerenti con lo sviluppo di Industria 4.0. Per l’attuazione di questa norma servità un decreto attuativo del Mise.

Imprese e startup

Nei passaggi parlamentari è stato introdotto anche un Fondo per il venture capital per supportare gli investimenti in capitale di rischio in progetti di imprenditoria femminile ad elevata innovazione tecnologica: sul piatto 3 milioni.

La manovra cancella il tetto di 200mila euro di finanziamento per accedere al contributo statale previsto dalla Nuova Sabatini in un’unica soluzione. La misura serve a sostenere le Pmi nell’acquisto di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.

Fondi per la ricerca ed ecosistemi dell’innovazione

Tre nuovi strumenti per sostenere la ricerca: il Fondo per la promozione e lo sviluppo delle politiche del Programma nazionale per la ricerca (Pnr), con una dotazione di 200 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022 e di 50 milioni di euro per l’anno 2023; il Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca per cui sono stanziati una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, 250 milioni di euro per l’anno 2023, 200 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025 e di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2035; il Fondo per la valutazione e la valorizzazione dei progetti di ricerca (10 milioni).

Stanziate anche risorse ad hoc per la costituzione di ecosistemi dell’innovazione per contribuire all’avanzamento tecnologico e allo sviluppo socio-economico dei  territori delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Per la nascita di questi ecosistemi, al Miur saranno assegnati, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Per il finanziamento degli interventi si potranno utilizzare anche i fondi strutturali europei per il settennato 2021-27, insieme alle risorse del Recovery fund

Scuola digitale

Nel provvedimento sono numerose le disposizioni per la scuola con oltre 3,7 miliardi stanziati per questo settore, di cui 2,2 di spesa corrente e oltre 1,5 per investimenti. Dal Sostegno alla digitalizzazione, dall’edilizia alla maturità. di seguito la scheda con gli interventi previsti. Sostegno. La Legge di Bilancio, spiega il Ministero dell’Istruzione, prevede un piano pluriennale di immissione in ruolo di 25 mila docenti di sostegno, che sarà accompagnato da appositi fondi per la formazione degli insegnanti sui temi dell’inclusione e per l’acquisto di ulteriori ausili didattici.

Si dà poi il via libera ad una innovativa procedura concorsuale per reclutare docenti specializzati sul sostegno. Sarà un decreto del Ministro dell’Istruzione a disciplinarla. Il concorso sarà bandito ogni due anni. E, sempre ogni due anni, le graduatorie potranno essere integrate e il punteggio dei candidati presenti in graduatoria sarà aggiornato sulla base dei nuovi titoli conseguiti nel frattempo. È stato anche incrementato, per il 2021, di 70 milioni il finanziamento alle scuole paritarie che accolgono alunne e alunni con disabilità. Digitalizzazione. Il testo prevede 40 milioni per la digitalizzazione, insieme a ulteriori risorse per potenziare l’azione amministrativa e didattica nelle scuole, anche con l’impiego degli animatori digitali i e delle nuove tecnologie. Sono confermate e potenziate le équipe formative territoriali dei docenti, che si occupano dell’attuazione del Piano Nazionale Scuola digitale, per accelerare i processi di innovazione nelle scuole, promuovere la formazione del personale e potenziare le competenze di studentesse e studenti sulle metodologie didattiche innovative e sulla didattica digitale integrata. Sono stati poi stanziati 20 milioni di euro per concedere per un anno agli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, un dispositivo mobile dotato di connettività o un bonus del medesimo valore.

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