STRATEGIE

Marcegaglia (B20): “Digitale e sostenibilità accoppiata vincente per la ripartenza”

Per la Presidente del principale engagement group del G20 è importante “rafforzare gli ecosistemi di innovazione e puntare sulla competenza e la formazione dei giovani. Sono i temi chiave al centro del Pnrr”

Pubblicato il 28 Mag 2021

marce

Sostenibilità e digitalizzazione sono driver straordinari di crescita e ripartenza. Intervenendo al Technology Forum di Ambrosetti, Emma Marcegaglia Chair del B20, l’engagement group del G20 espressione del mondo delle imprese che ha l’obiettivo di fornire ai governi linee di indirizzo strategico in settori chiave, ne ha evidenziato la capacità anti-ciclica.

Nel corso del suo intervento Marcegaglia ha sottolineato come la sostenibilità sia un concetto amplio che va declinato come sostenibilità ambientale, tutela delle risorse naturali, sostenibilità sociale, per assicurare l’inclusione e il benessere delle persone e sostenibilità economica frutto delle scelte e politiche che vengono adottate. Questi tre asset, strettamente legati e interconnessi tra loro, sono la base per la crescita e la ripartenza. “Siamo molto positivi e fiduciosi verso la ripartenza. Quanto più la crisi economica ha colpito settori produttivi o categorie sociali, tanto più si avverte la necessità di sanare le ferite e di ricostruire le premesse per liberare il potenziale per uno sviluppo sostenibile. In questi mesi si è rafforzata la consapevolezza di dover investire in sostenibilità ambientale, migliorando prodotti e processi produttivi e di accelerare percorsi di trasformazione orientati alla circolarità dell’economia”.

Il tema della sostenibilità, unito a quello della digitalizzazione, un percorso che la pandemia ha fortemente accelerato, sono al centro del Piano Next Generation UE e prioritari all’interno della nuova Strategia Industriale UE (pubblicata nelle scorse settimane) che si propone di integrare gli insegnamenti tratti dalla crisi pandemica per rilanciare la ripresa, attraverso misure destinate a rafforzare la resilienza del mercato unico, affrontare le dipendenze strategiche dell’Europa e ad accelerare le due transizioni, ecologica e digitale.

L’industria gioca un ruolo chiave all’interno di questa trasformazione perché in grado di interpretare i bisogni della società e dare risposte grazie alla rilevante attività di ricerca e alla sua capacità di trasferire l’innovazione in tutti gli altri settori produttivi. Così come altrettanto importante è il trasferimento tecnologico tra il mondo accademico e quello industriale, perché attraverso questa collaborazione i risultati della ricerca scientifica possono essere protetti e valorizzati anche a livello economico ed essere trasformati in innovazione di prodotto e di processo, in grado di fronteggiare le sfide, le richieste e i bisogni di un mercato e di una società in continuo cambiamento.

“L’Italia è un Paese di eccellenze, siamo all’avanguardia nel processo di smaltimento dei rifiuti, nell’economia circolare, nell’utilizzo di fonti rinnovabili e primi nell’agricoltura innovativa. Abbiamo già forza e competenza sul tema della sostenibilità e proprio su queto terreno dobbiamo continuare a investire. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’occasione unica in questa direzione perché i suoi assi strategici sono proprio la digitalizzazione e l’innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale e a questi temi offre ingenti risorse pubbliche da dedicare a investimenti produttivi in capitale fisico, intangibile e umano. L’obiettivo è di accelerare i processi di transizione e modernizzazione del tessuto produttivo e ridurre i divari che lacerano il Paese. Così come uno dei perni del PNRR per l’Italia è il rafforzamento degli ecosistemi dell’innovazione, che possa fornire al sistema produttivo le competenze necessarie mettendole in rete”, ha proseguito Marcegaglia.

In questo contesto cruciale il ruolo delle competenze.

“La formazione continua è una priorità per garantire la crescita delle risorse umane e l’inclusione sociale. È un tema chiave per tutti i paesi industrializzati e i lavori del B20 lo testimoniano: tutte le task force – da quella dedicata alla trasformazione digitale a quella dedicata alla finanza – evidenziano la necessità di creare competenze adeguate e di assicurarne il continuo sviluppo. Un tassello fondamentale è inoltre rappresentato da un sistema efficiente di finanza per la R&I che sappia mettere in sinergia fondi pubblici e privati, con strumenti fiscali e di mercato, che copra tutte le fasi delicate di sviluppo della ricerca fino al mercato”, ha concluso Marcegaglia.

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