TRIMESTRALE

Mediaset torna all’utile, “riassorbito l’impatto del caso Vivendi”

Utile netto in risalita dopo i risultati negativi 2016: “Segnale significativo dopo le turbolenze causate dalla nota vicenda” con la media company francese”. Ricavi peggiori di quanto stimato dagli analisti

Pubblicato il 09 Mag 2017

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Mediaset, ritorno all’utile. Così l’azienda presenta i conti del primo trimestre 2017 segnalando un utile netto pari a 15,9 milioni di euro rispetto al risultato negativo pari a 18,2 milioni conseguito nel primo trimestre 2016 (+34,1milioni di euro). Ciononostante sono peggiori delle attese degli analisti i ricavi netti a 889,3 milioni di euro, contro gli 894 previsti da Equita Sim. I costi operativi diminuiscono a 537,7 milioni, l’Ebit registra 76,6 milioni di euro (previsti 85).

“Il Gruppo consegue nuovamente un risultato netto positivo – scrive l’azienda in una nota -. Si tratta di un segnale significativo dopo le turbolenze dell’esercizio 2016 causate dalla nota vicenda Vivendi. Un effetto negativo sui conti che tuttavia può già considerarsi assorbito, indipendentemente dai possibili esiti economici favorevoli legati al contenzioso giudiziario in atto”.

Mediaset chiude quindi un periodo “che evidenzia risultati migliori rispetto ai primi tre mesi dell’esercizio 2016 sotto il profilo dei costi, dell’Ebit e dell’utile netto”.

I ricavi pubblicitari televisivi lordi hanno raggiunto i 512,2 milioni di euro in crescita del 2,4% rispetto ai 500,3 milioni di euro dei primi tre mesi 2016. La competitività dell’offerta crossmediale dei mezzi del Gruppo è misurata dal confronto con l’andamento negativo (-2,3%) del mercato pubblicitario italiano evidenziato dai dati Nielsen riferito ai primi due mesi del 2017. In contrazione invece i ricavi non pubblicitari che non hanno beneficiato degli exploit cinematografici del 2016.

Sugli ascolti televisivi “confermata netta leadership” delle tre reti free con il 34,2% di share nelle 24 ore.

Mediaset annota come l’Agcom abbia “accertato che le partecipazioni azionarie detenute da Vivendi in Telecom Italia Spa e Mediaset Spa non risultano conformi alle prescrizioni di cui al comma 11 dell’articolo 43 del Decreto legislativo 177 del 31 luglio 2015. L’Autorità ha pertanto ordinato a Vivendi di rimuovere la posizione vietata entro i prossimi 12 mesi, presentando entro 60 giorni il piano d’azione che la società intende adottare. Si segnala che, successivamente alle disposizioni dell’AgCom, si è svolta l’Assemblea degli Azionisti di una delle due società italiane coinvolte, Telecom Italia, che ha visto mantenere inalterata la quota di partecipazione Vivendi la cui lista ha eletto la maggioranza dei componenti il Consiglio di amministrazione”.

Si prevede il conseguimento su base annua di “un risultato operativo e un risultato netto consolidato positivi”.

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