LE NUOVE NORME

Meta e Spotify si adeguano al Digital Markets Act: ecco cosa cambia per gli utenti

La holding di Facebook, WhatsApp e Instagram offrirà la possibilità di scegliere se condividere le proprie informazioni tra i diversi servizi e di gestire separatamente gli account. Sull’applicazione musicale comunicazioni trasparenti sulle promozioni e gli abbonamenti e possibilità di attivare servizi premium “in app”

Pubblicato il 24 Gen 2024

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Meta e Spotify si conformano al Digital Markets Act. La holding di Facebook, Instragram e Whatsapp offrirà agli utenti la possibilità di scegliere se condividere o meno le proprie informazioni tra i suoi servizi. Nelle prossime settimane, gli utenti riceveranno notifiche che li informano del cambiamento.

“Il Dma cerca di promuovere la contendibilità e l’equità nei mercati digitali, un’ambizione supportata da Meta. Ci impegniamo a continuare a lavorare duramente per garantire che i prodotti Meta nell’Ue siano conformi al Dma e offrano valore alle persone: abbiamo riunito un ampio team interfunzionale composto da dipendenti senior provenienti da tutto il mondo e da tutta la nostra famiglia di app per raggiungerlo”, scrive Tim Lamb, direttore della concorrenza e della regolamentazione di Meta sul blogpost aziendale. I cambiamenti si applicheranno all’Unione Europea, allo Spazio Economico Europeo e alla Svizzera.

Cosa cambierà per gli utenti

Gli utenti di quest’area potranno utilizzare vari servizi Meta senza che le loro informazioni siano interconnesse. Ad esempio, le persone utilizzare Facebook Messenger in modo indipendente senza richiedere un account Facebook. Meta ha aggiunto che gli utenti di Instagram e Facebook che hanno collegato entrambi gli account potrannno scegliere di gestirli separatamente e di non condividere più le informazioni tra i due account. Gli utenti potranno anche scegliere se condividere le informazioni tra i propri account Facebook e i servizi di Gaming e Marketplace della piattaforma. Meta dopo Google è un altro big della tecnologia ad apportare modifiche per conformarsi al Dma. Il nuovo regolamento europeo sui mercati digitali punta a combattere le pratiche di mercato sleali e le distorsioni della concorrenza da parte delle Big Tech.

Le novità annunciate da Spotify

Adeguandosi al Dma, Spotify annuncia che gli utenti dell’app musicale avranno a disposizione comunicazioni dirette nell’app di Spotify su abbonamenti, aggiornamenti, prezzi dei prodotti, offerte e promozioni. “Presto saremo in grado di fornirvi informazioni nell’app Spotify sui prezzi di prodotti come abbonamenti Premium e audiolibri”, spiega una nota.

Inoltre se un utente vorrà acquistare  un abbonamento Premium, un audiolibro o passare da un piano individuale a uno Duo o familiare potrà farlo in app.  “Al momento non è possibile passare da un abbonamento Free a un abbonamento Premium all’interno dell’app – spiega Spotify –  e non ci è nemmeno permesso di dirvi quanto costano i nostri vari abbonamenti, come potete risparmiare o dove acquistarli. Non ha senso. Per tutti coloro che vivono nell’Unione Europea le cose stanno per cambiare. Sarà possibile infine scaricare altre applicazioni Spotify sull’iPhone.

Digital Markets Act, cos’è e cosa prevede

Con queste nuove norme la Ue mira ad innovare il contesto regolatorio per garantire che gli utenti digitali abbiano accesso a prodotti sicuri e proteggere i diritti fondamentali degli utenti e consentire una concorrenza libera e leale nei settori digitali per stimolare l’innovazione e la crescita.

Il Dma  definisce nuove regole per le grandi piattaforme online (“gatekeeper”). Esse devono ora garantire che l’annullamento dell’iscrizione ai servizi di base della piattaforma sia altrettanto facile dell’iscrizione nonché garantire l’interoperabilità delle funzionalità di base dei servizi di messaggistica istantanea. Inoltre devono dare agli utenti commerciali l’accesso ai loro dati di marketing o di performance pubblicitaria sulla piattaforma e informare la Commissione europea delle loro acquisizioni e fusioni.

Non sarà più possibile per le aziende classificare i propri prodotti o servizi più in alto rispetto a quelli degli altri (auto-preferenziazione) e preinstallare determinate applicazioni o software, impedendo agli utenti di disinstallare facilmente tali applicazioni o software. Inoltre i software più importanti, come ad esempio i browser web, non potranno più essere installati di default su un sistema operativo. Agli sviluppatori non sarà più impedito di utilizzare piattaforme di pagamento di terze parti per la vendita delle app. Stop, infine, al riutilizzo dei dati privati raccolti durante un servizio ai fini di un altro servizio.

Chi sono i gatekeeper

Il Dma considera gatekeeper le imprese da 7,5 miliardi di fatturato annuo, con 45 milioni di utenti mensili e una posizione di mercato stabile e duratura

I gatekeeper dovranno adottare la massima trasparenza su come gestisce i dati degli utenti, deve permettere loro di uscire dal servizio con la stessa facilità con cui sono entrati, permettere agli utenti di usare app e servizi di terze parti che possono scambiare dati con la piattaforma del gatekeeper e molto altro.

Le sanzioni

Se una grande piattaforma online viene identificata come gatekeeper, dovrà conformarsi alle regole della Dma entro sei mesi e se un gatekeeper viola le regole stabilite dal Dma, rischia una multa fino al 10% del suo fatturato mondiale totale. In caso di recidiva, può essere comminata una multa fino al 20% del suo fatturato mondiale. Se un gatekeeper non rispetta sistematicamente la Dma, ossia viola le regole almeno tre volte in otto anni, la Commissione europea può avviare un’indagine di mercato e, se necessario, imporre rimedi comportamentali o strutturali.

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