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Meta (Facebook), l’Antitrust tedesco affila le armi: poteri speciali contro gli abusi

Le nuove norme adottate dal Bundeskartellamt classificano la società guidata da Mark Zuckerberg “di massimo peso cross-market per la concorrenza”. Spianando la strada a rapidi interventi anti-violazioni. Intanto il social chiude la piattaforma di podcast: rimane attiva solo Live Audio Rooms per il live streaming

Pubblicato il 04 Mag 2022

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Vita dura in Germania per Meta Platform, la società di Mark Zuckerberg a cui fanno capo Facebook, Instagram, Whatsapp, fra gli altri. L’Ufficio federale per i cartelli industriali (Bkarta), autorità antitrust della Germania, potrà infatti intraprendere con maggiore facilità, grazie a nuove regole, azioni più efficaci contro qualsiasi violazione della concorrenza commessa di Meta.

La nuova mossa dell’authority antitrust

Come riferisce il quotidiano “Handelsblatt”, il Bundeskartellamt (Bkarta) ha stabilito che Meta è di “straordinaria importanza cross-market per la concorrenza”. Ora, come dichiarato dal presidente del Bkarta, Andreas Mundt, l’ente potrà “agire contro qualsiasi violazione del diritto della concorrenza” da parte di Meta “in modo molto più efficiente” di quanto è stato in grado di fare “con gli strumenti disponibili fino a oggi”.

All’inizio del 2021, il Bkarta è stato dotato di nuove capacità che gli consentono di determinare con maggiore facilità una posizione dominante delle imprese e intervenire per fermare determinati comportamenti lesivi della concorrenza da parte delle aziende.

La posizione di Meta nel mercato

Secondo il Bkarta, con servizi come Facebook, Instagram e WhatsApp, Meta gestisce “un forte ecosistema finanziato dalla pubblicità nel campo dei social media, che è in continua espansione e utilizzato da gran parte della popolazione in Germania”.

Il gruppo ha comunicato di non condividere “il ragionamento che ha portato alla decisione” del Bkarta, ma ha aggiunto: “Non vediamo l’ora di continuare a lavorare in maniera costruttiva con l’Ufficio federale per i cartelli industriali”.

Facebook chiude la piattaforma di podcast

Intanto Facebook riorganizza i suoi contenuti. E ad appena un anno dal lancio annuncia che chiuderà la sua piattaforma di podcast. I creatori non saranno in grado di caricare nuovi programmi sul servizio a partire da questa settimana mentre dal 3 giugno la sezione non sarà più accessibile.

Stando a quanto riporta Bloomberg News, la mossa fa parte di una più ampia rivalutazione dei prodotti audio di Facebook. Meta, società madre del social network, spegnerà gli hub Soundbites e Audio, tenendo in piedi la sola funzione Live Audio Rooms per lo streaming live, arrivata a seguito del successo di Clubhouse, l’app che ha riportato in auge, sebbene per un breve periodo, le chat room con solo parlato.

La portavoce di Facebook, Adelaide Coronado, ha dichiarato che le modifiche ottimizzeranno le offerte in tema audio di Meta. “Dopo un anno di apprendimento e iterazione sui podcast, abbiamo deciso di semplificare la nostra suite di strumenti audio su Facebook. Valutiamo costantemente le funzionalità che offriamo in modo da poterci concentrare sulle esperienze più significative”.

Tra il 2020 e il 2021. tutte le principali piattaforme social hanno spinto su funzionalità audio. Oltre a Facebook, Twitter ha reso disponibili gli Spaces, Telegram le Voice Chats 2.0 e Amazon il progetto Amp. Secondo gli esperti, non è detto che Meta non possa tenere in piedi in maniera parziale la sezione dei podcast, da rilanciare nei prossimi mesi non su Facebook ma nel metaverso di Horizon su cui potrebbero nascere stanze di discussioni simili a Clubhouse, con l’aggiunta dell’interazione più immersiva resa possibile dagli avatar degli utenti.

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