L'OPERAZIONE

Meta vende Giphy a Shutterstock: sul piatto 53 milioni

La cessione a seguito della richiesta dell’Antitrust britannico, secondo cui l’acquisizione da parte della holding di Zuckerberg avrebbe limitato la concorrenza nel mercato dei social. La finalizzazione del deal a giugno

Pubblicato il 24 Mag 2023

giphy

Meta Platforms vende Giphy a Shutterstock, società di contenuti digitali, per 53 milioni di dollari in contanti: per acquistarla nel 2020 la socetà di Zuckerberg ne aveva spesi 400. L’operazione risponde alla richiesta della Cma, l’Antitrust britannica, di cedere la società perché il deal avrebbe limitato la concorrenza nel mercato dei social.

L’accordo

Shutterstock ha confermato l’acquisto, dicendo che per quest’anno non si aspetta di ottenere particolari entrate aggiuntive dalla piattaforma ma che dal 2024 comincerà ad investirci per renderla più redditizia.

Inoltre ha dichiarato che l’accordo aggiungerà contenuti a una piattaforma con 1,7 miliardi di utenti giornalieri e partner globali che includono Instagram, Facebook, WhatsApp, Microsoft, TikTok, Samsung, Twitter, Slack e Discord. Oggi, il titolo di Meta è piatto, quello di Shutterstock è in rialzo del 2,7%.

L’amministratore delegato Paul Hennessy spera che Giphy aiuti a commercializzare la raccolta di Gif di Shutterstock, pertanto questi contenuti animati potrebbero giocare un ruolo di primo piano nelle offerte del servizio.

La decisione della Cma

A dicembre del 2021 aveva ordinato a Meta di vendere Giphy sostenendo che l’acquisizione della piattaforma limitasse la libera concorrenza tra i social network.

Meta aveva fatto ricorso, e il tribunale di appello aveva deciso che la Cma dovesse valutare nuovamente il caso. Lo scorso 18 ottobre è arrivata la decisione finale della Cma, che ha nuovamente ordinato a Meta di vendere Giphy: secondo l’autorità, l’acquisizione di Giphy avrebbe dato a Meta il potere di “negare o limitare l’accesso di altre piattaforme alle Gif di Giphy, generando invece più traffico verso i siti di proprietà di Meta”.

La multa del Garante Ue

L’annuncio dell’operazione di cessione di Giphy arriva a qualche giorni di distanza della multa comminata a Facebook dal Garante Privacy Ue.

La Commissione irlandese per la protezione dei dati (Ie Dpa), su incarico del Garante privacy dell’Ue Edpb, ha multato Meta per 1,2 miliardi di euro per aver violato le norme europee sulla protezione dei dati (Gdpr) con il suo social network Facebook. La sanzione è la più alta imposta da un regolatore della protezione dei dati in Europa.

Meta, che intende presentare ricorso, è stata multata per aver “continuato a trasferire dati personali” di utenti dallo Spazio economico europeo agli Stati Uniti in violazione delle norme europee in materia.

Meta deve inoltre “sospendere qualsiasi trasferimento di dati personali negli Stati Uniti entro cinque mesi” dalla notifica della decisione e deve conformarsi al Gdpr entro sei mesi.

La multa è il risultato finale di un’indagine avviata nel 2020 ed è stata emessa dal Garante irlandese a seguito della decisione vincolante di risoluzione delle controversie dell’Edpb del 13 aprile 2023. È stata imposta per i trasferimenti di dati personali di Meta negli Stati Uniti sulla base di clausole contrattuali standard (Scc) dal 16 luglio 2020.

“L’Edpb ha scoperto che l’infrazione di Meta Ie è molto grave poiché riguarda trasferimenti sistematici, ripetitivi e continui”, ha commentato Andrea Jelinek, presidente dell’Edpb. “Facebook ha milioni di utenti in Europa, quindi il volume di dati personali trasferiti è enorme. La multa senza precedenti è un segnale forte per le organizzazioni che gravi violazioni hanno conseguenze di vasta portata”.

Meta ha definito la multa “ingiustificata e non necessaria” e avvierà un’azione legale per sospenderla, ha fatto sapere il gigante dei social media in una dichiarazione. “Migliaia di aziende e organizzazioni fanno affidamento sulla capacità di trasferire dati tra Ue e Usa” e “c’è un conflitto di diritti fondamentali tra le regole del governo Usa sull’accesso ai dati e i diritti europei alla privacy”, ha spiegato il colosso californiano.

Meta, terzo round di tagli

Intanto Meta ha iniziato il suo terzo round di licenziamenti. I licenziamento riguardano le business unit e seguono quelli che ad aprile avevano visto coinvolti i ruolo tecnici.

Sono circa 10mila i lavoratori che perderanno il posto per effetto dei tagli avviati tra aprile e maggio. A novembre l’azienda aveva già tagliato 11mila dipendenti.

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