IL CASO

Meta vs Meta, il nuovo nome di Facebook finisce in tribunale

Justin Bolognino, capo di una piccola azienda omonima a quella di Zuckerberg, farà causa per violazione del marchio. Ecco cosa è successo

Pubblicato il 26 Lug 2022

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Meta denuncerà Facebook. No, non si tratta di un caso di auto-denuncia ma di quella che – anche secondo diversi avvocati interpellati da Cnbc – potrebbe diventare una causa reale e milionaria. Justin Bolognino, capo di una piccola azienda di nome Meta x Llc, che si occupa da 12 anni di realtà virtuale ed aumentata, ha fatto sapere che intenterà causa a Meta-Facebook, colpevole a suo avviso di violazione del suo marchio, che negli ultimi mesi è stato “quasi distrutto” da una delle più potenti società al mondo, afferma. “E’ stato surreale, come guardare un film”, ha detto Bolognino nel corso di una intervista all’emittente, riferendosi al momento in cui ha scoperto che Facebook avrebbe adottato lo stesso nome della sua azienda.

Perché la denuncia

Si tratta di una situazione in cui non mi sarei mai voluto trovare, uno scenario che non augurerei al mio peggior nemico”, ha continuato Bolognino, che ha avviato le pratiche per denunciare Meta Platforms per concorrenza sleale e violazione del marchio, attraverso il suo legale Dyan Finguerra DuCharme. “Da quando Facebook ha rubato il nostro brand, il nostro business è crollato, visto che i servizi offerti – immersione in realtà virtuali – sono praticamente gli stessi. Noi vorremmo essere risarciti per i nostri 12 anni di sforzi nel costruire un brand così prezioso che il suo nome è stato rubato da una delle principali aziende al mondo”.

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Il problema qui è ciò che chiamiamo confusione inversa, una situazione in cui c’è un soggetto di piccole dimensioni che porta avanti un business per molto tempo, ma poi arriva un grande player come una multinazionale che con arroganza sostiene di poter fare affari utilizzando il tuo marchio; ora il mio cliente va sul mercato a promuovere i suoi servizi ma i consumatori pensano erroneamente che essi provengano da Facebook”, spiega DuCharme, specificando poi che le due compagnie stanno in ogni caso hanno negoziato informalmente per otto mesi ma senza trovare alcuna intesa per via del rifiuto da parte di Meta Platforms di sedersi al tavolo.

Buone prospettive di vittoria

Insomma, non rimarrebbero molte opzioni oltre alla denuncia, che secondo Jessica Litman, professoressa di diritto dell’Università del Michigan e co-autrice di un libro strettamente connesso al tema – Trademarks and Unfair Competition law: cases and materials -, ha “ottimi presupposti per essere ritenuta credibile, solida”, e per esser quindi vinta dall’azienda di Bolognino. Secondo Litman, Meta Platforms rimane cauta rispetto alla possibilità di trovare un accordo con Meta Llc, perché poi fornirebbe un precedente che potrebbe essere sfruttato da altre compagnie che avrebbero a loro volta la parola“meta” all’interno del loro nome. Ma allo stesso tempo, ovviamente, sarebbe meno dispendioso risarcire Meta llc con un accordo, rispetto al pagamento dei danni dopo aver perso una causa di questo genere. Meta Platforms è stato raggiunto da Cnbc ma non ha voluto commentare il caso.

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