Metroweb, Guzzetti: “Con la gara il prezzo sale, ma decide il cda”

Il presidente della Fondazione Cariplo, azionista di F2i: “Lasciamo che l’Ad Ravanelli approfondisca il dossier”. E ricorda: “Gli azionisti hanno investito nel fondo perché faccia la sua parte sul fronte infrastrutturale e paghi i dividendi”

Pubblicato il 21 Nov 2014

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“Se c’è la gara il prezzo sale”. Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, risponde così all’ipotesi che si possa aprire un’asta per la vendita della quota che F2i, il fondo infrastrutturale di cui Cariplo è azionista, detiene in Metroweb. “Il mandato – ha detto a margine della presentazione di un progetto di housing sociale in via Padova a Milano – lo ha l’Ad di F2i, Renato Ravanelli. Lasciamo che lui approfondisca, poi farà delle valutazioni e le scelte spettano al cda”.

Guzzetti ha ricordato però che “gli azionisti hanno investito perché F2i svolga la sua parte sul fronte infrastrutturale e paghi i dividendi”: “Qui – ha affermato – i dividendi li hanno pagati e spero che proseguiranno. Metroweb può rientrare in un disegno industriale importante per la banda larga e le fibre ottiche: bisogna lavorare con questa dimensione, tenendo d’occhio che F2i deve dare dei ritorni agli investitori”.

E il dossier Metroweb tiene banco al cda di Telecom Italia in corso oggi dal quale dovrebbe uscire un’informativa sull’offerta non vincolante da presentare a F2i.

La cessione di Metroweb avrebbe ricadute industriali e politiche notevoli. Telecom si è mossa per prima, avendo l’Ad Patuano ricevuto il mandato ad aprire al trattativa già il mese scorso. Ma a ruota è arrivata la replica del suo principale concorrente. Da Londra, il numero uno di Vodafone, l’ex manager di Rcs Vittorio Colao ha fatto sapere di essere a sua volta interssato a partecipare a una gara per la quota di Metroweb in mano al fondo infrastrtturale F2i.

Dichiarazioni che fanno felici i soci del fondo che si aspettano, a questo punto, una gara al rialzo. Assai meno entusiasti sono i vertici della Cassa Depositi Prestiti; tramite il Fondo Strategico controllano la quota di minoranza e si ritroverebbero soci non più di un fondo ma di una società di telecomunicazioni. Metroweb è controllata all’87,7% da Metroweb Italia, a sua volta partecipata al 53,8% da F2i, di cui Cdp è tra i principali sponsor, e al 46,2% dal Fondo Strategico Italiano. Le altre quote di Metroweb Italia sono al 10% della società svizzera Swisscom (che possiede Fastweb) mentre la parte restante è in mano ai manager.

Nei giorni scorsi il presidente di Cdp, Franco Bassanini, ha assicurato che per la cessione della partecipazione di F2i in Metroweb ci sarà una gara. “Cdp è un investitore di lungo periodo e quindi non ha interesse a vendere la sua quota – ha precisato a margine di un convegno a Roma – F2i ha un’altra impostazione, è un fondo, non ha una visione di lungo periodo e quindi ragionevolmente può essere interessato a vendere la propria quota”.

“Non ci si faccia delle illusioni, ci sarà una competizione, una gara, si dovranno presentare delle offerte – ha spiegato Bassanini – Ma non é che si può contestare il possibile esito dicendo che si crea un problema di monopolio”.

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