L’ANNUNCIO

Microelettronica, Urso: “In arrivo un altro importante investimento”



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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Nelle ultime settimane il piano di Silicon Box da 3,2 miliardi per il Nord e la linea pilota della fabbrica del futuro per la quale la Commissione Europea ha scelto Catania. Col piano 5.0 miriamo ad attrarre investitori internazionali”

Pubblicato il 16 apr 2024



Adolfo Urso 2

“Sono convinto che tra poche settimane annunceremo un altro importante e ancora più significativo investimento sulla microelettronica“. Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’inaugurazione del Salone del Mobile a Milano. Dopo il no di Intel all’Italia, il governo ha rilanciato su altre iniziative per riportare il nostro Paese in una posizione rilevante negli investimenti e nelle attività che ruotano intorno all’ecosistema dei chip.

“Nelle ultime settimane – ha ricordato Urso – ci sono stati due significativi investimenti nella microelettronica, quello di Silicon Box in Italia in una delle regioni del Nord con 3,2 miliardi di investimenti” e “l’assegnazione da parte della Commissione europea della linea pilota della fabbrica del futuro che sarà realizzata a Catania per i materiali ad alta resistenza”.

“Noi puntiamo sull’innovazione: per questo abbiamo realizzato il piano 5.0 attraendo anche investitori internazionali”, ha proseguito Urso ribadendo l’orientamento del governo.

Al tempo stesso, “grazie al decreto energia che stabilisce parametri di qualità, gli investimenti in fotovoltaico saranno rivolti a produzioni di qualità italiana, che si esplica nella fabbrica 3Sun dell’Enel“.

L’Italia cresce nella microelettronica

Silicon Box ha pianificato un investimento di 3,2 miliardi di euro in Italia per l’avvio di un impianto di produzione di chiplet, il primo di questo tipo nell’Unione europea. La notizia è stata resa pubblica la scorsa settimana dal ministro Urso insieme a Byung Joon (BJ) Han, co-fondatore e ceo di Silicon Box, dopo un incontro tenutosi a Palazzo Piacentini.

L’iniziativa di Silicon Box di stabilirsi in Italia s’inquadra nell’obiettivo dell’Ue di riacquistare il 20% della capacità produttiva globale di semiconduttori entro il 2030, con l’intento di promuovere una visione per una catena di approvvigionamento di chip che sia resiliente e distribuita in modo equilibrato a livello geografico.

Il sito sorgerà nel Nord Italia: in lizza ci sono Piemonte, Lombardia e Veneto.

Sempre la scorsa settimana Urso ha annunciato l’approvazione da parte delle istituzioni europee del progetto della Linea Pilota di Catania nell’ambito del Chips act. Il progetto – capitanato dall’Italia e realizzato assieme a Finlandia, Polonia, Svezia, Austria, Francia e Germania – prevede la realizzazione di un impianto altamente innovativo specializzato nella ricerca su prodotti basati su nuovi materiali come carburo di silicio e nitruro di gallio, che sono centrali per applicazioni come automotive e rinnovabili.

“Un traguardo importante”, secondo il il ministro, “che conferma che le competenze industriali e la collaborazione istituzionale possono porre il nostro Paese in una posizione di leadership nel settore a livello globale. La strategia italiana sui chip continua a funzionare. Dopo la fondazione di Pavia, dopo l’annuncio di Silicon Box, si aggiunge oggi un altro ulteriore significativo tassello: i chip diventano sempre più centrali nel nostro contesto produttivo, che vede l’Etna Valley protagonista delle nuove frontiere dell’innovazione tecnologica”.

La transizione 5.0

3Sun di Enel è il progetto che darà vita alla più grande gigafactory per la produzione di celle e moduli solari in Europa. La Bei ha investito complessivamente 165,5 milioni di euro per ampliare la capacità produttiva di 3Sun, come emerso dalla recente relazione sull’attività in Italia del gruppo Bei nel 2023.

L’anno scorso il nostro Paese è stato il primo per finanziamenti ricevuti (12,22 miliardi in 89 operazioni) dal gruppo costituito dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) e dal Fondo europeo per gli investimenti (Fei). Oltre la metà (57%) di questi investimenti è a favore della sostenibilità ambientale e sicurezza energetica in Italia, pari a un volume-record di 7,02 miliardi di euro (+1,5 miliardi rispetto ai volumi registrati nel 2022). In aggiunta, 2,3 miliardi (il doppio rispetto al 2022) sono stati investiti a favore dell’innovazione e digitalizzazione delle imprese, e 2,98 miliardi a supporto delle pmi e mid cap. All’interno dei 7 miliardi di investimenti per il settore green, 2,98 miliardi sono stati dedicati a sostenere gli obiettivi di REPowerEU, quali il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione del nostro approvvigionamento energetico.

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