LA VERTENZA

Micron, accordo approvato dall’87% dei lavoratori

I risultati del referendum sull’intesa che “salva” 371 dipendenti sulle iniziali 419 procedure di mobilità previste. L’azienda: “Piena soddisfazione”. Alberta (Fim-Cisl): “Ora garantire il rispetto degli accordi”

Pubblicato il 15 Apr 2014

Antonello Salerno

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L’87% dei lavoratori Micron ha detto sì all’accordo raggiunto il 9 aprile tra la multinazionale americana e i sindacati, alla presenza dei rappresentanti dei ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico, delle Regioni coinvolte e del Governo. L’intesa consente di “salvare”, tra trasferimenti in altre sedi della stessa multinazionale in Italia e all’estero, recuperi e 170 “passaggi” in StM, 371 lavoratori sulle 419 procedure di mobilità inizialmente previste dall’azienda, che in un comunicato esprime “piena soddisfazione” per l’esito finale della vertenza.

“In questa delicata vertenza abbiamo potuto toccare con mano il forte impegno del Governo, dei sindacati e dell’azienda – afferma Raimondo Castellucci, senior director of general administration di Micron Semiconductor Italia – nel trovare una soluzione favorevole nell’interesse della Micron e dei lavoratori coinvolti”.

“La microelettronica è un settore molto dinamico, in cui le imprese devono essere pronte ad affrontare in tempi rapidi cambiamenti significativi per restare competitive nel lungo periodo. E’ perciò fondamentale sviluppare strategie che vedano il contributo di tutti gli stakeholders coinvolti – conclude Castellucci – aziende di settore, sindacati e istituzioni a livello nazionale e locale. L’accordo appena raggiunto è una dimostrazione della capacità di lavorare insieme per costruire soluzioni efficaci nell’interesse di tutti”.

L’accordo, si legge nella nota, “permetterà all’azienda di riorganizzare la propria presenza in Italia al fine di continuare a valorizzare il contributo dei propri dipendenti in attività strategiche per la Società. L’accordo è stato raggiunto, grazie alla collaborazione di tutte le parti coinvolte, dopo una lunga fase di discussione e confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni e con il contributo fondamentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali”.

“I lavoratori Micron, hanno mostrato una profonda consapevolezza della situazione ed espresso il pieno sostegno all’iniziativa sindacale e alla straordinaria mobilitazione che ha reso possibile l’accordo – afferma Nicola Alberta, coordinatore nazionale Fim Cisl del gruppo Micron-StM – I lavoratori hanno reagito con dignità e determinazione alle scelte irresponsabili della multinazionale e hanno avuto ragione, conquistando un accordo di tutela e di prospettiva. Si apre ora – conclude Alberta – una fase non meno impegnativa di gestione dell’accordo, per garantire il rispetto degli impegni e la piena tutela dei lavoratori, e la nostra determinazione non verrà meno”.

“L’accordo – specificano da Micron entrando nei dettagli – prevede l’utilizzo dello strumento di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria di 12 mesi per effettuare la riorganizzazione aziendale. Sono previste altresì l’integrazione salariale di 500 euro lordi mensili per i lavoratori che non possono beneficiare delle proposte di ricollocazione in altre società, e l’integrazione di 200 euro lordi mensili per i lavoratori che beneficeranno di questa opportunità. L’accordo contempla anche incentivi all’esodo volontario durante il periodo di CIGS, accompagnato dalla possibilità di avvalersi di servizi di outplacement, pari a: 28 mensilità lorde, se richiesto entro il 30 giugno, 20 mensilità lorde, se richiesto entro il 30 settembre, e 14 mensilità lorde, se richiesto entro il 15 dicembre”.

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