LA VERTENZA

Micron, Alberta (Fim): “Stm proceda con assunzioni”

Il segretario generale per la Lombardia dei metalmeccanici Cisl: “Facciamo appello al governo e al Mise. E’ il momento di uscire dall’emergenza occupazionale e concentrarsi sui piani industriali”

Pubblicato il 23 Lug 2014

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“Si complica la gestione dell’accordo sugli esuberi Micron. Delle 170 assunzioni in carico a Stm, previste dall’intesa, rischiano di saltarne 17, poiché altrettanti lavoratori non hanno aderito e alla richiesta del sindacato di procedere a 17 nuove offerte l’azienda ha opposto un rifiuto”. A denunciarlo in un comunicato è la Fim-Cisl Lombardia.

Stm sostiene che non vi è corrispondenza tra i profili professionali ma è inaccettabile una lettura formalistica degli impegni assunti, quando è in gioco il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Noi riteniamo, tra l’altro, che vi siano le condizioni di corrispondenza professionale tra le 17 nuove offerte e le 47 posizioni professionali ancora in esubero – afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Cisl Lombardia e coordinatore nazionale Fim per Micron – Facciamo appello al governo al Ministero dello sviluppo economico ad intervenire nei confronti di Stm, nella quale tra l’altro il ministero della Finanze ha una partecipazione di controllo, affinché si proceda con tutte le assunzioni e si concorra così a dare in tempi rapidi soluzioni positive ai problemi occupazionali”. “Solo così – aggiunge – sarà possibile proseguire in modo proficuo la gestione ulteriore dell’accordo, anche con il supporto delle Regioni, in particolare attraverso le ricollocazioni del personale in Cigs da ricercare presso aziende terze”.

“La vicenda Micron – ricostruiscono dalla Fim Cisl – ha avuto inizio con la pesante procedura di mobilità avviata a gennaio per 419 lavoratori su 1028 dipendenti totali e il 9 aprile è stato raggiunto un accordo sulla riorganizzazione. In particolare Stm ha offerto 170 proposte di assunzione, di cui 153 sono state accolte, mentre 17 non hanno visto l’adesione dei lavoratori interessati. Su questo il sindacato ha richiesto che fossero formulate ulteriori 17 proposte, per rendere effettiva la salvaguardia occupazionale per tutte le 170 posizioni di cui all’impegno assunto da Stm nei confronti del governo. Ora la multinazionale dichiara di non avere altre possibilità di inserimento, a causa della non corrispondenza dei profili professionali tecnici disponibili rispetto alle proprie esigenze”.

“E’ necessario uscire dall’emergenza occupazionale per concentrarsi sui piani industriali – conclude Alberta – e per dare finalmente sviluppo e prospettiva ad aziende importanti del settore della microelettronica, che rappresentano realtà fondamentali per il settore industriale del nostro Paese”.

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